Piano cottura a induzione: come funziona e i vantaggi
Il piano cottura a induzione è il sistema per cuocere i cibi più “green” che esista. Cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi?
Mentre nei paesi del Nord Europa il piano cottura a induzione è utilizzato da molto tempo, in Italia sono pochi anni che questa tecnologia sta pian piano facendosi conoscere.
I vantaggi sono diversi, vediamoli insieme.
Il piano cottura a induzione: come funziona
Si tratta di una tecnologia che utilizzando la corrente elettrica genera un campo magnetico, grazie all’energia prodotta da una bobina. Si produce così calore a contatto con il fondo della pentola.
Il calore raggiunge le temperature necessarie per cucinare in tempi brevissimi.
Rispetto alla fiamma viva dei piani cottura tradizionali, che funzionano a gas, si hanno diversi vantaggi.
c’è un minore spreco perché nel fornello a gas c’è molta dispersione del calore generato dalla fiamma (si parla di circa il 40%), mentre nel piano a induzione solamente la superficie sotto la pentola si riscalda, quindi non c’è dispersione (o pochissima) e non si corre il rischio di scottarsi. Si ha quindi un’ottimizzazione del consumo perché se si toglie la pentola la piastra non scalda più
tempi di cottura dimezzati: ad es 1 litro di acqua arriva a bollire in soli 3 minuti, a fronte dei 7 medi richiesti dal piano di cottura a gas
una cottura migliore: la cottura è infatti più uniforme perché il calore arriva a tutto il fondo della pentola allo stesso modo
rischi azzerati: si abbatte completamente il rischio di fughe di gas
è una tecnologia green: non utilizzando combustibili fossili (l’elettricità può infatti essere generata da fonti rinnovabili, il gas no) non inquina. Inoltre se ci si dota di un impianto fotovoltaico che generi almeno la metà dell’elettricità che consumiamo, il vantaggio dal punto di vista dell’impatto ambientale è massimo (ma anche quello economico)
massima pulizia: il piano è facilissimo da pulire, non avendo bruciatori e griglie. Basta davvero passare un panno umido.
Svantaggi del piano a induzione
Tra gli aspetti negativi abbiamo:
un alto consumo di elettricità: il normale contratto da 3KW potrebbe non essere sufficiente a mantenere tutti le zone di cottura accese, insieme ad altri elettrodomestici attivati in casa. Quindi può essere necessario cambiare contratto per ridimensionare il contatore, passando da 3 a 4,6 KW o fino a 6KW (dipende dall’uso che si fa del piano). In realtà, proprio per ovviare a questo problema, i piani di cottura di ultima generazione sono autolimitanti, ossia riescono a mantenere basso il livello di assorbimento di elettricità
rinnovo delle pentole: non tutte le pentole possono essere utilizzate sul piano a induzione perché servono pentole di ghisa o acciaio, mentre non vanno bene vetro, rame, alluminio, ceramica, ecc.. Se avete un dubbio potete fare una prova: accostate una calamita alla pentola che volete provare, se attirata allora la pentola dovrebbe andare bene
un costo maggiore: molti si lamentano del fatto che i piani a induzione costino più dei piani tradizionali. Se ciò in parte è vero, a fronte del risparmio che garantiscono però nel tempo, oggi è però possibile sfruttare il Bonus mobili e godere della detrazione Irpef fino al 50%, se acquistiamo il piano in fase di ristrutturazione edilizia.