Per una corretta consumazione dei salami è necessario conoscere anche le regole alla base della loro conservazione. Ecco come conservare i salumi.
Sia che si tratti di pezzi interi, sia di tranci o già affettati, i salumi devono essere correttamente conservati per garantirne la freschezza.
Di seguito vi sveliamo come devono essere conservati e le differenze che ci sono per ogni tipologia. Una volta aperti, infatti, i salumi vanno conservati negli ambienti adatti; la loro conservazione inoltre dipende da tanti fattori.
I metodi per conservare i salumi
In riferimento ai salumi interi, questi devono essere conservati in ambienti freschi e ben areati. L’ideale è, inoltre, evitare di non appoggiarli alle superfici ma tenerli appesi. La temperatura, invece, deve essere compresa entro i 15-20 gradi.
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Per quanto riguarda, i salumi a lunga stagionatura, bisogna considerare che, una volta aperti, questo tipo di salumi possono essere conservati fino ad un massimo di due settimane, mentre il periodo aumenta nel caso di quelli più piccoli.
I salumi affettati una volta aperti iniziano subito l’ossidazione, dunque, vanno conservati rigorosamente in frigo per un massimo di 5 giorni.
In generale, un buon modo per conservare correttamente i salumi è sicuramente, la tecnica del sottovuoto. Questa consente di scongiurare che gli alimenti si ossidino causando il proliferare dei batteri. I salumi sottovuoto si conservano 5 volte più a lungo, nel caso specifico fino a 4-6 mesi;
Se vi state chiedendo invece se i salumi possono essere congelati, dovete sapere che questa pratica può essere effettuato nel caso dei salumi conservati sottovuoto e con un basso contenuto di sale.
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Ricordate però che prima del congelamento bisogna eliminare le parti grassose come, ad esempio, il guanciale. Ovviamente, una volta congelati non si possono più ricongelare.