Salute e Benessere

Alimenti scaduti: quali si possono mangiare e quali no

Ci sono alcuni alimenti che una volta che sono scaduti non devono assolutamente essere consumati, altri che possiamo mangiare, vediamo quali sono. 

Quando acquistiamo dei prodotti confezionati dobbiamo sempre controllare la data di scadenza, meglio scegliere quelli che presentano un TMC più lungo soprattutto se non abbiamo intensione di consumarli nel breve periodo. Può succedere però che nella dispensa o in frigorifero troviamo degli alimenti che sono scaduti; in questo caso bisogna buttarli, ma non per tutti è così.

Alimenti scaduti: ecco come regolarci

Alimenti scaduti: quali si possono mangiare e quali no

La data di scadenza è un obbligo di legge ed viene applicata su ogni confezione per garantire al consumatore un prodotto salubre. Si tratta di un’indicazione regolamentata dalla legge e consumare cibo oltre la data di scadenza può essere molto pericoloso per la nostra salute a causa della proliferazione di batteri o muffe.

Se notiamo bene sulle confezioni possiamo trovare due scritte in prossimità della data di scadenza:

  • “da consumarsi entro il giorno/mese/anno”: in questo caso il prodotto deve essere consumato tassativamente entro quella data. In particolar modo per latte, carne, uova, pesce, salumi e pasta fresca.
  • “da consumarsi preferibilmente entro il giorno/mese/anno o solo mese/anno”: in questo caso abbiamo un piccolo margine di tempo dopo la scadenza. Questo vale per i prodotti che si conservano per più mesi, ma sempre se tenuti in maniera ottimale. I prodotti che scadono tra i 3 ed i 18 mesi si può indicare solo il mese e l’anno.

Inoltre per alcuni alimenti la data di scadenza non è obbligatoria; come per il sale, lo zucchero e l’aceto. In commercio troviamo anche altri prodotti senza data di scadenza come pane, dolci da pasticceria, bevande alcoliche ed in questo caso entra in gioco il buon senso. Se un dolce, soprattutto e ha la crema, meglio smaltirlo nel giro di pochi giorni ed in generale assaggiare un piccolo pezzo ed odorare.

Data di scadenza e cibo: come regolarsi

I prodotti lattiero caseari e derivati come anche lo yogurt non devono essere consumati dopo la data di scadenza. Questo vale anche per i budini o per le merende dei piccoli. C’è solo una piccola eccezione che riguarda alcuni formaggi stagionati e a pasta dura che oltrepassata la data di scadenza hanno la tendenza a formare un po’ di muffa. Se non è eccessiva si può rimuovere la parte, ma meglio mangiarlo cotto.

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I prodotti sottoposti ad un trattamento termico a temperature elevate hanno un tempo di scadenza molto lungo, ma possiamo trovarli anche scaduti in dispensa. In questo caso, sempre se sono conservati perfettamente e sono ancora chiusi, possiamo assaggiarli e decidere se consumarli. Se sono conserve di pomodoro possiamo consumarli dopo 10-15 giorni, ma attenzione sempre se hanno uno strano sapore.

I salumi ed affetti in generali devono assolutamente essere consumati in tempo, altrimenti si devono smaltire nell’umido. Lo stesso anche per i succhi scaduti, non solo potrebbero farci male, ma potrebbero anche aver perso le loro caratteristiche organolettiche.

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Discorso diverso per la pasta secca, no fresca e non all’uovo. QUesto tipo di prodotto ha una scadenza molto lunga che può arrivare anche ai tre anni; se abbiamo un pacco di pasta scaduto, chiuso bene, conservato in un luogo fresco ed asciutto e che non abbia fatto le “farfalline” possiamo consumarlo anche dopo qualche giorno in quanto si tratta di un prodotto secco e la quantità di acqua al suo interno, necessario per la proliferazione di batteri e muffe, è quasi nulla.

E se ci è scaduto l’olio? In questo caso si può consumare dopo qualche mese dalla scadenza, sempre a patto che sia stato conservato chiuso e perfetto, ma potrebbe aver perso un poco del suo gusto.

Alimenti scaduti: quali si possono mangiare e quali no

 

Valentina

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