L’apnea ostruttiva del sonno è una condizione non tanto rara; ecco cosa è e come si può curare.
Se quando si dorme abbiamo un interruzione del respiro che va dai 10 secondi fino ad arrivare anche a quasi tre minuti, allora vuol dire che soffriamo di OSAS ovvero di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno.
Le cause di queste apnee sono diverse; possono essere attribuite all’assunzione di sonniferi, all’obesità, all’abuso di alcool prima di andare a letto oppure all’ostruzione delle vie di respirazioni superiori che sono la bocca, il naso e la gola.
Questo disturbo interessa molto di più gli uomini che le donne che però ne possono soffrire durante la menopausa.
LEGGI ANCHE: Insonnia, il disturbo del sonno più diffuso: gli esami da fare
Per accorgerci che ne soffriamo, oltre ad avere un’interruzione più o meno forte del respiro durante il sonno potremmo avere anche altri sintomi che possono essere dei campanelli di allarme:
- russare appena ci si addormenta
- eccessiva sonnolenza durante il giorno con imporvvisi colpi di sonno
- sudate notturne
- impotenza
- alzarsi più volte la notte per la minzione
- mal di testa e bocca asciutta al risveglio
- risvegli improvvisi durante il sonno come se ci mancasse l’aria.
Per evitare l’insorgenza di apnee notturne è bene seguire uno stile di vita sano ed equilibrato, quindi una dieta sana, attività fisica costante, niente alcool prima di andare a dormire. Inoltre si possono prendere anche dei farmaci, ma bisogna prima consultare il medico.
LEGGI ANCHE: Cromoterapia per il benessere di fisico e psiche: cos’è e come funziona
Quando dobbiamo rivolgerci ad uno specialista?
Se le apnee sono di numero uguale o pari a 5 ogni ora allora è meglio contattare uno specialista che dopo aver valutato il caso ci consiglierà i migliori esami da effettuare. DI solito si procedere facendo una polisonnografia, un’elettroencefalogramma (per esaminare l’attività elettrica del cervello) ed anche un’elettromiografia degli arti (per esaminare l’attività muscolare).
Solo alla fine del percorso diagnostico lo specialista deciderà se è il caso di procedere con una terapia farmacologica e per quanto tempo. Mai diagnosticarsi il disturbo da soli o prendere farmaci perchè suggeriti da amici/parenti/colleghi.