Salute e Benessere

Vitamina D, fondamentale per la salute: cosa è bene sapere

La vitamina D è una delle vitamine di cui si parla di più negli ultimi tempi, soprattutto in relazione al Covid. Cosa dice la scienza al riguardo? Scopriamolo.

Si tratta di una vitamina molto importante per la salute. Con questo termine in realtà viene identificato un gruppo di molecole, in totale 5 delle quali le più importanti sono:

  • la vitamina D2, ergocalciferolo
  • la vitamina D3, colecalfireolo.

Quando si hanno carenze di vitamina D l’organismo può andare incontro a diverse patologie.

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La Vitamina D e gli effetti sulla salute

Vitamina D e cibo

La principale funzione di questa vitamina è legata al funzionamento del metabolismo delle ossa: aiuta ad assorbire il calcio e migliora la densità minerale delle ossa, rendendole più forti. E’ quindi importante nei piccoli, che sono in crescita, e negli anziani, per prevenire eventuali fratture.

Essa si lega a un recettore delle cellule presenti in diversi organi oltre al sistema scheletrico:

  • reni
  • cervello
  • stomaco.

Per conoscere il livello di vitamina presente nell’organismo si può effettuare un prelievo del sangue.

A differenza di altre vitamine, la cui fonte primaria è il cibo, il fabbisogno di vitamina D viene soddisfatto soprattutto con l’esposizione al sole, grazie alla quale avviene la sintesi della vitamina.

La sintesi di questa vitamina è quindi funzione di:

  • fenotipo (tipo di pelle)
  • età
  • latitudine
  • stagionalità
  • tempo di esposizione.

Secondo gli esperti, per attivarne la sintesi:

  • in estate è sufficiente esporre viso, collo, braccia per 20 minuti 2 volte al giorno
  • in inverno per almeno 30 minuti sempre 2 volte al giorno.

Parlando di cibo è possibile ricavarla da:

  • pesci molto grassi, come il salmone o l’aringa
  • il tuorlo d’uovo
  • i funghi
  • il latte e formaggi grassi
  • l’olio di pesce.

Nei casi in cui il livello minimo giornaliero non venga assicurato da corrette abitudini è bene fare ricorso ad integratori, ma sempre dopo averne parlato con il proprio medico.

Circa i neonati già il latte materno contiene una quantità elevata di vitamina D, inoltre se i bambini nascono in primavera o in estate un’integrazione potrebbe non essere utile.

Se il bambino viene invece allattato artificialmente, il latte artificiale ha già al suo interno delle aggiunte di questa vitamina.

In generale, secondo le linee guida, la supplementazione nei bambini andrebbe prevista solo fino ai 12 mesi.

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Le malattie favorite da una carenza di questa vitamina

Vitamina D in pasticche

Secondo diversi studi la carenza di Vitamina D favorisce lo sviluppo e la progressione di malattie come:

  • diabete
  • malattie autoimmuni
  • malattie neurologiche come Parkinson e Alzheimer
  • disturbi cadiovascolari
  • cancro del colon-retto
  • malattie della pelle, come la vitiligine, la dermatite atopica, la psoriasi.

Una delle ultime argomentazioni a favore dell’uso della Vitamina D riguarda la pandemia da Covid-19.

Tra le categorie di persone maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19, come gli obesi o gli anziani, è infatti emersa una diffusa carenza di vitamina D. Meno carenti invece sono risultati i giovani e le donne.

Ciò è in parte spiegato perché la molecola favorisce la reazione immunitaria contro i virus, modulando la risposta dei globuli bianchi e regola le risposte antinfiammatorie alle malattie respiratorie. La vitamina impedirebbe che il sistema immunitario diventi iper reattivo.

In linea generale è stato dimostrato che la vitamina D è carente in persone che non si espongono alla luce del sole, in persone sedentarie e in sovrappeso.

Diversi studi hanno approfondito la relazione tra livello di questa vitamina e il tasso di mortalità e di bisogno di terapia intensiva. Uno studio recente ha dimostrato che trattare i pazienti di Covid 19 con la vitamina D3, prima della fase che porta all’insufficienza respiratoria acuta, riduce:

  • del 60% la mortalità
  • dell’80% la necessità di terapia intensiva.

Per questo molti consigliano di assumerla in via preventiva.

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Elsa

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