Ecco cosa contiene la Coca Cola Zero che da quando è stata lanciata sul mercato viene consumati al posto della classica.
Tra le bevande gasate più consumate c’è di sicuro la famosa Coca Cola. Negli anni l’azienda ha lanciato sul mercato anche altre varianti come quella Zero. Subito apprezzata dai consumatori che la ritengono più salutare e viene spesso inserita in un regime ipocalorico, ma sarà davvero così?
La ricetta della Coca Cola è stata segreta per molti anni ed in tanti hanno cercato di copiare il suo sapore, ma non ci sono riusciti. Adesso gli ingredienti sono conosciuti, si sa meno sulle quantità e sugli aromi che contiene, stesso discorso per la Zero (senza zuccheri e con zero calorie). Come si legge sul sito della nota azienda gli ingredienti sono:
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In effetti sembrerebbe che non ci siano i classici zuccheri, ma gli altri ingredienti li conosciamo? Cosa sono? Faranno bene?
Partiamo dell’acido fosforico che viene usato anche nella produzione di alcuni fertilizzanti e detergenti per la sua azione corrosiva.
Poi c’è l’aspartame ed il ciclamato di sodio che insieme al colorante al caramello sono considerate delle sostanze potenzialmente cancerogeni. Dell’aspartame sono anni che se ne studia la sua tossicità sull’uomo; per il ciclamato di sodio è stato accertato che è cancerogeno sui ratti poiché questa specie animale metabolizza il ciclamato in modo diverso da come fa l’uomo. Anche se non sembrerebbe essere pericolosa nell’uomo il suo utilizzo è stato vietato sia nel Regno Unito e sia negli USA.
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Nella lista delle sostanze potenzialmente pericolose è presente anche l’acesulfame di potassio, sempre un dolcificante che assunto con l’aspartame ed il ciclamato di sodio potrebbero andare ad aumenta il rischio del diabete di tipo 2.
Anche gli aromi, che però sono top seacret, potrebbero essere pericolosi e molti studiosi li hanno messi al bando.
In passato la Coca Cola ha tolto tra i suoi ingredienti il il benzoato di sodio, un conservante conosciuto con la sigla E211, perchè era stato dimostrato che questa sostanza era associata all’iperattività dei bambini.
Se proprio non possiamo farne a meno meglio limitarne il consumo.
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