Le zecche rappresentano un pericolo soprattutto quando arriva la bella stagione. Cosa fare per evitarle e in caso di morso.
Con la fine dell’inverno e le temperature miti aumentano le passeggiate nel verde, in mezzo ai boschi o in campagna. Un problema abbastanza diffuso è rappresentato dalle zecche.
Conoscerle ci consente di evitarle e di affrontare la situazione in caso di morso.
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Si tratta di artropodi, parassiti appartenenti alla classe degli Arachnidi, come i ragni, gli acari e gli scorpioni.
Hanno dimensioni che vanno da pochi millimetri a 1 centimetro, dipende dalla specie e dallo stadio di sviluppo.
Le zecche infatti passano per 4 stadi:
Ogni passaggio, dopo la schiusa, necessita di sangue. Stessa cosa per le femmine adulte quando devono deporre e far maturare le uova.
Attaccano la vittima con il rostro, l’apparato boccale.
Esistono centinaia di specie:
solo per citarne alcune.
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Il rischio con questi animali è che possono attaccarsi alla nostra pelle senza che ce ne accorgiamo.Le zecche possono infatti trasmettere malattie infettive che possono avere, in rari casi, anche conseguenze gravi, come:
Il pericolo non è tanto nel morso quanto nei virus o nei batteri che possono trasmettere attraverso la saliva. Una volta attaccate infatti, se non scoperte, possono rimanere con l’ospite anche fino a 7 giorni, per poi lasciarsi cadere.
A differenza di ciò che si crede, le zecche non volano né saltano. Attirate dall’anidride carbonica e dal calore dell’ospite che passa vicino a loro, lo raggiungono e camminano fino a trovare il punto giusto per morderlo.
I punti più scelti sono:
Per evitare di essere morsi gli esperti consigliano di:
Se ci si accorge di essere stati morsi, occorre rimuovere la zecca: maggiore è il tempo che rimane attaccata, maggiore la probabilità che possa trasmettere infezioni.
Per rimuovere la zecca occorre:
E’ buona norma indossare guanti sterili e far attenzione non schiacciare il corpo della zecca altrimenti di rischia che la stessa rigurgiti e aumenti il rischio di trasmissione di infezione.
Se il rostro rimane nella cute si può provare a toglierlo con un ago sterile e poi distruggere la zecca bruciandola.
Dopo la rimozione è consigliata la profilassi tetanica e una terapia antibiotica, sempre dietro prescrizione medica.
E’ infine consigliato dagli esperti di annotare il giorno in cui si è tolta la zecca per osservare a distanza di tempo eventuali segni di infezione. Il periodo di osservazione può durare anche oltre i 40 giorni. In caso sopraggiungano sintomi come febbre, dolori articolari, febbre, mal di testa o debolezza avvisare sempre il medico.
Va detto, comunque, che in caso di morso una terapia antibiotica tempestiva nella maggior parte dei casi evita conseguenze.
Ultima informazione ma importante: mai utilizzare alcol, benzina, ammoniaca, olio per togliere la zecca perché ciò potrebbe spingerla a rigurgitare materiale infetto all’interno della pelle.
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