“Se il cibo è caduto a terra lo posso mangiare secondo la regola dei 5 secondi?”: risponde la scienza. Scopriamo come e perché.
Si tratta di una regola popolare per la quale se il cibo cade a terra non si contamina di batteri se raccolto entro 5 secondi.
In realtà ci sono opinioni discordanti e diverse evidenze scientifiche che hanno cercato di rispondere alla domanda.
Nel 2004 una ricercatrice americana ha ottenuto un premio Ig Nobel per aver dimostrato che se il cibo cade per terra può contagiarsi sin da subito con il batterio dell’Escherichia coli.
Più recentemente un professore in scienza dell’alimentazione, Donald Shaffner, ha condotto un’indagine su 4 tipologie di cibo:
e su 4 diverse superfici:
Le superfici sono state poi contaminate con un batterio parente della Salmonella e sono stati testati i diversi tipi di cibo lasciandoceli per diversi intervalli di tempo:
Ciò che emerso è che tra tutti i cibi quello più contaminato è stato il cocomero e quello meno contaminato la caramella. La spiegazione risiede nell’umidità del cibo che permette ai batteri di muoversi.
Circa il tipo di superficie ciò che si è scoperto è che la moquette è più sicura delle piastrelle, perché il trasferimento dei batteri al cibo è più lento.
Alla fine le conclusioni sono che la regola dei 5 secondi è vera ma dipende sempre dal tipo di cibo e dal tipo di superficie.
Inoltre è bene considerare chi è che rischia: una donna incinta, un neonato, un anziano, una persona con basse difese immunitarie non dovrebbe mai rischiare. Queste persone sono infatti più soggette a contagiarsi.
Consiglio: nel dubbio circa il tipo di cibo, la superficie pulita o meno, meglio non mangiare il cibo caduto a terra!
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