Sverminare il gatto è una pratica che richiede il rispetto di alcuni accorgimenti ben precisi. Di seguito vi sveliamo come farlo senza sbagliare.
Tra le prime cose da fare quando accogliamo un nuovo gatto in casa è sicuramente quella di sverminarlo.
Può essere difficile capire tempestivamente quando è necessario eseguire questa pratica dal momento che i sintomi sono il segnale di uno stadio già avanzato.
In linea generale, i sintomi più diffusi sono:
- diarrea;
- difficoltà a defecare;
- vomito;
Sverminare gatto: come si fa
Iniziamo col dire che i gatti possono essere infestati da una serie innumerevole di parassiti come, ad esempio: le dirofilarie, la tenia o ancora i Nematodi.
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Nella stragrande maggioranza dei casi, questi vengono trasmessi dalla madre ai suoi cuccioli mediante placenta o latte materno.
Di cosneguenza, gli esemplari più a rischio sono sicuramente quelli appena nati per cui la sverminazione deve essere eseguita necessariamente. Il periodo ideale in questo caso è dalla sesta settimana, ripetendo il trattamento una volta a settimana per sei mesi.
In questo caso, è necessario rivolgersi al veterinario che procederà dapprima l’analisi di un campione di feci del gatto pe individuare il parassita che ha attaccato il gatto e dopo cn la somministrazione di un vermifugo. Questo solitamente va assunto per via orale dal micio e può essere facilmente reperito in farmacia presentando l’impegnativa del veterinario.
Questa pratica richiederà inevitabilemtne dei costi che riguardano, da un lato, il pagamento della prestazione dello specialista e dall’altro il farmaco. Nel primo caso, la cifra varia a seconda delle tariffe stabilite da ciascun veterinario, nel secondo, invece, il prezzo può aggirarsi intorno ai 12, 15 euro circa.
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Non si tratta, quindi, di un prezzo eccessivo pur essendo, in questo caso, un farmaco assolutamente indispensabile per la salute dei nostri amici a quattro zampe. Se trascurati, infatti, i vermi nel gatto possono rivelarsi anche fatali.
