Tetano: tutto quello che occorre sapere sulla malattia

Elsa

Salute e Benessere

Il tetano è una malattia infettiva provocata da un batterio che può avere conseguenze letali. Scopriamo cos’è e come intervenire.

Il nome deriva dal greco e vuol dire “tensione”, indica la rigidezza delle membra che si manifesta in seguito alla malattia. Si presenta infatti come una paralisi che parte dal viso e arriva con il tempo fino agli arti.

Scopriamo insieme i sintomi, come prevenirlo e come curarlo.

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Tetano, la malattia infettiva che paralizza

filo spinato tetano

Il tetano è provocato dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium tetani, un bacillo sporigeno, ossia che produce spore.

Tale batterio è presente nell’intestino di bovini, equini e ovini e nell’uomo e viene eliminato con le feci. Le spore sopravvivono nell’ambiente esterno per anni, contaminando anche la terra.

La malattia si prende da tagli e ferite profonde contaminati dalle spore del batterio. Molto frequenti sono quelle da filo spinato, da spine di rose, da pezzi di legno o vetro contaminati.

La tossina prodotta dal batterio, se trova l’ambiente ideale, si trasforma in forma vegetativa ed è neurotossica e letale, raggiungendo il sistema nervoso centrale attraverso il sangue e il sistema linfatico.

Sintomi

Il periodo di incubazione della malattia va dai 3 ai 21 giorni.

La comparsa di contrazione ai muscoli è il primo e più frequente sintomo. Ad esempio diventa impossibile aprire la bocca perché i muscoli che serrano le mascelle rimangono contratti. Questo sintomo si chiama trisma.

Altri sintomi possono essere:

  • febbre,
  • sudorazione,
  • tachicardia
  • dolori alla pancia.

Alla fine si giunge a un irrigidimento totale del corpo, compresi i muscoli respiratori e si muore.

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Come intervenire

La prevenzione della malattia si basa sul vaccino, costituito dall’anatossina che è la tossina tetanica trattata per non essere tossica e per produrre anticorpi.

Esso è previsto per tutti i nuovi nati e la somministrazione prevede 3 dosi al 3°, al 5° e al 12° mese di età. A seguire i richiami:

  • al 6° anno
  • al 14° anno.

Il vaccino così somministrato conferisce una protezione con un’efficacia superiore al 95% che dura almeno 10 anni, dopo i quali è possibile fare altri richiami.

In caso non si sia vaccinati, la cura più adatta è la sieroterapia, ossia l’iniezione intramuscolare dell’antitetanica, ossia del siero di immunoglobine con gli anticorpi contro la malattia.

Se la sieroterapia non è sufficiente, si interviene con antibiotici.

In ogni caso è sempre necessario:

  • pulire la ferita infetta
  • disinfettarla con acqua ossigenata, molto utile contro le spore del batterio.

Il tetano dei neonati

Il tetano può manifestarsi anche nei neonati, per infezione del moncone ombelicale che viene ad esempi reciso con strumenti non sterilizzati, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Il periodo di incubazione in questo caso è di 7-14 giorni e la mortalità è molto alta.

Infine la malattia non conferisce immunità, perciò è consigliato ai pazienti che hanno avuto il tetano di iniziare il ciclo vaccinale appena possibile.

vaccino tetano

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