Negli ultimi anni, sempre più persone si sono appassionate alla cucina. A tal proposito, è nato un progetto molto importante con a capo il ricercatore Antonio Cerasa. Questo ha messo a punto un vero e proprio protocollo medico per i pazienti affetti da disturbi cognitivi.
Complice anche la necessità di dover restare a casa, causa covid, molte persone si sono dilettate ai fornelli, per preparare innumerevoli ricette.
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Tuttavia, non tutti sanno che cucinare può essere una vera e propria terapia, in grado mettere a tacere le proprie ansie e lo stress, migliorando anche l’attività neurale.
Cucinare fa bene alla salute: lo studio
Non c’è una cura per risolvere i problemi relativi al deficit di coordinamento della mente e dei movimenti. Proprio per questo motivo, Antonio Cerasa ha pensato di riabilitare questi pazienti, dando loro la possibilità di dilettarsi ai fornelli.
Nello specifico, presso l’Istituto Sant’Anna, a Crotone, sono state allestite delle cucine dove ogni giorno per due mesi, ai pazienti venivano proposte delle ricette da eseguire. Con il passare dei giorni, queste diventavano sempre più difficili.
In particolare, all’interno di questi laboratori di cucina, sono state organizzate delle sessioni singole o con piccoli gruppi di pazienti. Ebbene, il risultato è stato piuttosto sbalorditivo dal momento che al termine della terapia si sono registrati dei miglioramenti cognitivi sostanziali nei pazienti.
Così facendo, si è dimostrato che l’attività di cucinare è uno strumento molto utile per riuscire a ritrovare il benessere della mente e del corpo. Di cosneguenza, questo atto così semplice e quotidiano diventa una vera e propria terapia.
Il ricercatore Cerasa, peraltro, ha voluto ribadire quanto l’atto di cucinare sia stato estremamente terapeutico. Durante i mesi di quarantena, dove tutti siamo stati costretti a trascorrere molto tempo a casa, infatti, ne abbiamo scoperto gli effetti benefici. Si tratta, peraltro, di un’attività che può rivelarsi benefica non solo per gli adulti ma anche per i bambini, indistintamente.
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