La salmonella è il batterio responsabile della salmonellosi, infezione gastrointestinale molto diffusa. Scopriamo di più su questo batterio e sulla malattia associata.
Si tratta del batterio principale cause delle infezioni alimentari, comunemente presente nell’intestino di uccelli, rettili e mammiferi.
L’infezione, salmonellosi, è quindi causata principalmente dall’ingestione di cibi contaminati di origine avicola o di carne di maiale. Cerchiamo di capire come prevenirla ed eventualmente curarla.
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Quando si parla di salmonellosi, causata dal batterio salmonella, si parla di tossinfezione alimentare.
I batteri della Salmonella sono enterobatteri Gram negativi, sensibili al calore e ad ambienti a pH acidi. Ne esistono diversi sierotipi ma solo alcuni sono pericolosi per l’uomo. Questi rientrano in due forme:
Le prime sono diffuse soprattutto nei paesi in via di sviluppo e sono molto gravi. Le seconde sono invece frequenti anche nei paesi industrializzati e sono dette anche “salmonellosi minori“.
La salmonellosi è una zoonosi, un’infezione trasmessa dagli animali all’uomo.
Gli animali che possono diffonderla nell’ambiente con le feci e trasmetterla sono:
La principale fonte di contagio per l’uomo è alimentare: carni, uova e latte derivante da animali infetti o venuto a contatto con materiale fecale infetto.
Il rischio è aumentato dal fatto che gli alimenti contaminati non cambiano sapore, odore o colore.
Gli alimenti possono contaminarsi in diversi momenti:
Quindi le cause specifiche e più frequenti sono:
Circa le modalità di contaminazione, occorre distinguere tra:
Riassumendo, alimenti in cui è possibile trovare la salmonella:
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La salmonellosi può essere più o meno grave a seconda del soggetto e del sierotipo.
I disturbi, che iniziano dopo un’incubazione che va dalle 12 alle 72 ore, quindi possono variare dalla nausea, a dolori addominali, alla diarrea. Si parla soprattutto di gastroenteriti.
Solo in rari casi può determinare setticemia con manifestazioni esterne al tratto gastrointestinale che possono interessare polmoni, cervello, ossa e articolazioni (polmoniti, meningiti, osteomieliti, artriti).
Normalmente l’acidità dello stomaco riesce a contrastare la Salmonella, se la persona è in buona salute e se la quantità di alimento infettato ingerito è esigua. Più gravi i sintomi quando la contaminazione avviene per contatto diretto.
Non tutte le persone reagiscono allo stesso modo alla contaminazione. I soggetti più a rischio sono:
I sintomi possono durare pochi giorni e risolversi da soli. Si parla di norma di 4 giorni.
Circa la diagnosi, è necessario un esame colturale delle feci per avere la conferma della Salmonella.
Circa la cura, pur essendo la Salmonella un batterio, sono sconsigliati gli antibiotici nella maggior parte dei casi. Infatti i sintomi regrediscono da soli. I medici consigliano solo assunzione di liquidi e sali, eventualmente fermenti, e riposo.
Solo in caso di persone a rischio, come anziani e neonati, con sintomi gravi può essere prescritta una terapia antibiotica.
Circa la prevenzione, essa può essere fatta evitando di:
Occorre ricordare che:
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