Salute e Benessere

Meditazione: cos’è e perché fa bene

Meditazione: cos’è e perché fa bene. Cosa bisogna sapere.

Da qualche anno la pratica della meditazione non è più esclusiva di pochi seguaci ma un’attività diffusa e sempre più popolare. La meditazione aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza di sé stessi e del proprio corpo, allontana stress e ansia, aiuta a vivere meglio.

Non è un mistero che si stia diffondendo e che soprattutto negli utlimi periodi, grazie anche alle numerose app per smartphone, abbia avuto un vero e proprio boom. Scopriamo cos’è la meditazione e perché fa bene alla salute.

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Meditazione: cos’è e perché fa bene

La pratica della meditazione è antichissima e seppure con diverse forme e vari metodi ci aiuta a stare meglio con noi stesi. È una forma di concentrazione che ha lo scopo di raggiungere in chi la pratica una maggiore consapevolezza di sé, della propria mente e del proprio corpo. Serve per avere il controllo dei propri pensieri e delle proprie emozioni e per questo aiuta a raggiungere uno stato di calma e rilassamento.

Nata per scopi religiosi e filosofici, la meditazione ha effetti positivi anche sulla piche. Come hanno dimostrato diversi studi, infatti, praticare la meditazione riduce lo stress, l’ansia, l’agitazione, i pensieri negativi e dunque porta anche un miglioramento generale dello stato di salute.

Grazie allo stato di calma raggiunto con la meditazione, infatti, si crea uno stato psichico e fisiologico che rinforza l’organismo nel contrasto alle malattie. Dunque, non solo la meditazione dà una sensazione di benessere psicologico, migliorando il tono dell’umore, ma aiuta a prevenire o contenere gli effetti della depressione e migliora la salute cardiovascolare, grazi agli effetti sulla frequenza cardiaca.

Un effetto molto importante, poi, è quello di diminuire il dolore, mentale e fisico. Questo perché con la meditazione si riduce l’attività in quelle aree del cervello che producono le sensazioni dolorose.

Meditare migliora le capacità di concentrazione e di apprendimento. Avrebbe anche effetti positivi sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

Come si pratica

La meditazione si pratica prima di tutto in un luogo tranquillo, dove non si viene disturbati. Se è silenzioso è preferibile, ma potrebbe anche essere un posto con dei rumori di sottofondo, non troppo forti, che potrebbero anche diventare oggetto di meditazione.

La pratica, infatti, comprende oltre alla concentrazione su sé stessi, i propri pensieri e le proprie sensazioni, anche sull’ambiente esterno e gli stimoli che ci arrivano.

Quando si pratica la meditazione, è importante indossare abiti in cui ci sentiamo a nostro e assumere una posizione comoda. Quella più diffusa e che va sempre bene è la posizione del loto, seduti per terra, su un tappeto o su un cuscino, con le gambe incrociate una sull’altra e e le mani appoggiate sopra le ginocchia.

Si può meditare a occhi chiusi ma anche aperti. Agli inizi, per una migliore concentrazione è preferibile stare a occhi chiusi. Quindi, ci si concentra su sé stessi, prendendo coscienza dei propri pensieri, sensazioni ed emozioni. Importante è concentrarsi sul proprio respiro, prendendo coscienza dell’aria che si inspira ed espira e dei movimenti del corpo.

Esistono diversi metodi di meditare che usano differenti tecniche per concentrarsi su di sé o su quello che viene dall’esterno. Ognuno può trovare quella che preferisce.

Per i primi tempi, si può meditare anche per dieci minuti al giorno e poi aumentare gradualmente la durata

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Valeria B

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