L’avvento di giugno segna un cambiamento per 5 pianeti che diventeranno retrogradi. Questo comporta una modifica dell’oroscopo e delle sue influenze sul quotidiano delle persone. Scopriamo cosa sono i pianeti retrogradi e quali sono quelli interessati.
La definizione di pianeti retrogradi, in astronomia, sta ad indicare il momento in cui si verifica l’illusione ottica che i pianeti si muovano all’indietro rispetto alla traiettoria della sfera celeste, nell’ambito del quadro zodiacale.
Ovviamente, si tratta di un fenomeno che non esiste nella realtà ma che è generato dal fatto che la Terra avanza con più velocità rispetto al pianeta che, di conseguenza, pare tornare indietro.
In astrologia, questo effetto ottico corrisponde ad un cambiamento del quadro astrale che porta ad altri inevitabili risultati.
Gli effetti dei pianeti retrogradi sull’oroscopo
Nel mese di giugno, 5 pianeti diventano retrogradi andando ad influenzare l’oroscopo.
I pianeti che subiranno questo cambiamento a causa di questo fenomeno sono:
- Nettuno
- Giove;
- Mercurio;
- Saturno;
- plutone.
Nettuno, in genere, è considerato il pianeta delle illusioni e dei sogni. Diventando retrogrado, questo può significare che siamo chiamati a guardare in faccia la realtà e sbarazzarci delle nostre fantasie.
Per quanto riguarda Giove retrogrado il risultato potrebbe essere un periodo di inattività che si potrebbe sfruttare per godere di un meritato riposo. A tal proposito, di solito, Saturno è il pianeta che richiama alla disciplina e al rigore, tuttavia, anche in questo caso, è il momento di prendersi qualche momento di pausa.
Mercurio è il pianeta simbolo della comunicazione che, in posizione retrograda, potrebbe determinare una serie di interpretazioni sbagliate, inclusi fraintendimenti. Questo potrebbe generare problemi sia in amore, nel rapporto con il partner, che sul lavoro ritardando i progetti.
Su Plutone, in ultima analisi, gli effetti saranno da considerarsi positivi soprattutto in amore e lavoro. Sarà il momento di cogliere l’occasione per comprendere meglio il proprio io.