Viaggi in aereo in Europa: le nuove regole sanitarie da conoscere.
A seguito dell’introduzione del Green pass europeo, sono stati aggiornati i protocolli di sicurezza dei viaggi in aereo nell’Unione Europea e nell’area Schengen.
Infatti, con l’introduzione del nuovo Certificato digitale Covid-19 UE (EU Digital certificate Covid-19) cambiano le regole su tamponi e quarantene per i viaggi in Europa. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
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Cambiano i controlli in aeroporto, perché grazie al Green pass chi è vaccinato o guarito dalla malattia non dovrà sottoporsi a tamponi né a quarantene.
Invece, chi ha fatto il tampone prima di imbarcarsi in aereo potrà mostrare il risultato negativo del test all’interno del Green pass, un documento elettronico o cartaceo con un codice QR che contiene tutti i dati del titolare. In questo modo, si ha un sistema uniforme in tutta Europa per dimostrare la negatività al virus, senza dover portare con sé certificati e documenti vari.
Al rilascio del risultato del test, il viaggiatore riceverà via sms o email un codice per scaricare da una piattaforma digitale nazionale il Green pass che sarà riconosciuto in tutta Europa. Il pass in questo caso avrà una validità di 48 ore per il test rapido antigenico e di 72 ore per il tampone molecolare (PCR).
Per chi è vaccinato, invece, il Green pass sarà valido per 9 mesi dal 14° giorno dopo la seconda dose del vaccino.
Attenzione perché in Italia il Green pass viene rilasciato già dopo 15 giorni dalla prima dose e potrebbe non essere accettato negli altri Paesi europei. In questo caso, gli italiani che viaggiano all’estero prima di aver completato la vaccinazione dovranno comunque fare il tampone. Per il momento, dunque, il nostro Green pass serve soprattutto per i casi in cui è richiesto sul territorio nazionale: partecipazione ai matrimoni, ai grandi eventi e per andare in discoteca quando le discoteche riapriranno (forse il 10 luglio)e per viaggiare tra zone rosse e arancioni, che al momento in Italia non ci sono.
Per i guariti, il Green pass sarà valido per 6 mesi (180 giorni) che decorrono dalla data dell’ultimo tampone negativo oppure trascorsi 11 giorni dall’ultimo test positivo.
Con le nuove regole i titolari di Green pass non dovrebbero essere sottoposti a restrizioni di viaggio da parte degli altri Paesi Ue, salvo casi di esigenze di salute pubblica “necessarie e proporzionate”, fondate sui dati scientifici e tempestivamente comunicate. Come nei casi in cui provengano da zone ad alto rischio di contagio o dove è in circolazione una variante pericolosa del virus (Variant of Concern).
Quest’ultimo, ad esempio, è il caso del Regno Unito, dove sono aumentati i contagi a causa della variante Delta (indiana). Per gli arrivi dal Paese l’Italia ha ripristinato la quarantena di 5 giorni, oltre all’obbligo di test negativo. Il Regno Unito, comunque, non fa più parte dell’Unione Europea e non ha mai aderito all’area Schengen, dunque il Green pass europeo non si sarebbe appplicato.
A seguito dell’introduzione delle nuove regole di viaggio, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione della malattie (ECDC) e dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) hanno aggiornato il protocollo per i viaggi in aereo in Europa: “Covid-19 Aviation Health Safety Protocol“, il protocollo di sicurezza sanitaria dell’aviazione Covid-19.
Il documento contiene le linee guida per la sicurezza sanitaria di passeggeri e personale del trasporto aereo. Le regole non sono vincolanti per gli Stati. L’auspicio, comunque, è che siano applicate.
Oltre alle formalità richieste dal Green pass, le linee guida del protocollo raccomandano comunque di far compilare ai passeggeri il Passenger Locator Form, il modulo per la localizzazione, già in vigore, che è indispensabile per il tracciamento in caso di positività.
Nei viaggi in aereo in Europa continuano ad applicarsi gli obblighi di:
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