Seconda dose del vaccino Covid: in molti si domandano cosa si rischia se fatta la prima dose non si completa l’iter vaccinale. Ecco cosa sapere.
Come si sa Pfizer, Moderna e AstraZeneca sono i vaccini contro il Covid-19 che prevedono al momento due dosi. Astrazeneca, in seguito ad alcune gravi reazioni, oggi viene sconsigliato ai minori di 60 anni, tant’è che chi ha già fatto la prima dose ed è sotto questa soglia di età è obbligato a un “mix” di vaccini, ossia a fare come seconda dose Pfizer o Moderna.
La domanda è: ci sono casi in cui uno si può rifiutare? E si è comunque protetti? Cerchiamo di fare chiarezza.
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In queste ultime settimane in Italia la campagna vaccinale prosegue molto spedita, nonostante l’intoppo Astrazeneca. Il Comitato Scientifico ha infatti sospeso le somministrazioni per chi ha meno di 60 anni.
Come conseguenza di questo stop chi deve fare la prima dose non potrà ricevere Astrazeneca, e per chi deve fare il richiamo e procedere a una seconda dose, dovrà ricevere una dose c.d. “eterologa“, ossia a un mix di farmaci.
Esiste però un’eccezione: se chi ha già ricevuto la prima dose acconsente, per iscritto, a ricevere anche la seconda sempre di Astrazeneca, può farlo, sempre se non è a rischio.
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Con efficacia dei vaccini si intende quante persone in meno si ammalano con il vaccino rispetto ai non vaccinati.
Nel tempo intercorrente tra la prima e la seconda dose, o nei casi in cui, per ragioni di salute (ad es. in seguito reazioni eccessive alla prima sommistrazione), non si possa o voglia procedere al richiamo, ecco quanto si è protetti dal virus:
Nel caso del vaccino monodose Johnson & Johnson l’efficacia, al momento, è valutata a circa l’85%.
Secondo gli esperti è vero che con una singola dose si riduce la catena dei contagi, ma sottolineano anche che, a causa delle nuove varianti, se non viene completato l’iter vaccinale la percentuale dei contagi potrebbe aumentare. Per raggiungere l’immunità di gregge occorrono infatti entrambe le dosi.
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