Sapevate che anche le formiche possono pungere? Avete mai visto le loro punture? Scopriamo come riconoscerle e come curarle.
Le formiche sono insetti dell’ordine degli Imenotteri, come vespe e api. Si presentano con un corpo diviso in 3 parti: testa, torace e addome. Sono insetti non solitari che vivono in gruppi ben organizzati.
Nel mondo esistono migliaia di specie diverse di formiche. Quelle che hanno le ali sono le formiche “riproduttori” e possono essere maschi o femmine e quindi regine.
Non tutti sanno inoltre che le femmine di alcune specie di formiche possiedono un pungiglione e possono quindi pungere. Le loro punture sono molto dolorose e lunghe da curare. Scopriamone di più.
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Le formiche dotate di pungiglione più conosciute alle nostre latitudini sono le cosiddette “formiche rosse”. Ultimamente in Italia, a queste, si è aggiunta un’altra specie con pungiglione, molto aggressiva, la Solenopsis invicta, conosciuta anche come Formica di fuoco per il dolore forte che provoca una loro puntura.
Si tratta di una formica originaria del Brasile che ha rappresentato per anni un problema di salute pubblica anche in America. Da qualche anno è giunta anche in Italia ed è molto infestante: una regina può deporre 1500 uova al giorno.
Se si sentono minacciate o se qualcuno minaccia il loro nido subito escono e attaccano l’intruso, pungendolo con il pungiglione e iniettando diverse gocce di veleno, solenopsina, che può essere tossico.
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La formazione della vescica avviene solo per le punture di formiche, quindi è un segnale.
Il rischio è che tale vescica si rompa e si infetti.
Se la vittima è una persona allergica o molto sensibile al veleno si possono anche presentare sintomi come:
In questi casi è sempre bene contattare immediatamente il medico.
Il primo accorgimento suggerito dagli esperti è quello di applicare del ghiaccio, non a diretto contatto con la puntura, per alleviare gonfiore e prurito. Tenere la compressa fredda per intervalli di 20 minuti.
E’ poi possibile applicare una pomata a base di cortisone e antibiotico.
Mai rompere la vescica ma proteggerla per permettere al siero di riassorbirsi da solo.
In caso di rottura della vescica disinfettare bene e applicare pomata antibiotica per evitare il rischio di infezione.
Se la ferita non guarisce entro breve il consiglio è quello di sentire il proprio medico.
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