In molti si chiedono se sia utile prendere un antidolorifico prima di sottoporsi al vaccino per immunizzarsi dal Covid-19: scopriamo la risposta della scienza.
Gli effetti avversi del vaccino per l’immunizzazione al Covid-19 sono ormai noti a tutti: tralasciando le affezioni più gravi, che per fortuna sono rarissime, chiunque vi si sia sottoposto ha lamentato qualcosa. Una leggera febbre, indolenzimento al braccio, dolori articolari: questi sono i sintomi più comuni e accusati.
In molti per evitare questi leggeri malesseri ritengono utile prendere un antidolorifico o del paracetamolo prima della somministrazione: ma serve davvero a qualcosa? Ecco cosa dicono gli esperti in merito.
Prendere un antidolorifico prima del vaccino può servire a qualcosa?
In molti pensano che assumere una compressa di paracetamolo di un antidolorifico prima di sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti-Covid19 può aiutare a prevenire gli effetti collaterali. Questa abitudine è considerata da moltissimi che temono l’incombenza di dolori muscolari e di qualche linea di febbre.
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Ma può servire davvero a qualcosa? Scopriamo insieme cosa dicono gli esperti in merito.
Cosa succede con l’assunzione?
Secondo gli esperti assumere una compressa di paracetamolo – o comunque un antidolorifico – prima si sottoporsi alla dose di vaccino per immunizzarsi dal Covid-19 non serve a nulla. L’assunzione, infatti, non riuscirà in alcun modo a prevenire la comparsa di sintomi quali indolenzimento al braccio, febbre o malessere generale.
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Per l’indolenzimento al braccio, che è anche il sintomo più comune, è meglio applicare localmente del ghiaccio o applicare una pomata antidolorifica, piuttosto che assumere farmaci.
Inoltre, qualora lo aveste già assunto o la sua assuzione si sia verificata nei giorni appena prevedenti all’inoculazione, l’efficacia del vaccino stesso non sarà compromessa in alcun modo.