Salute e Benessere

Ferite da scogli: quando preoccuparsi e come intervenire

D’estate al mare se si decide di fare il bagno tra gli scogli è abbastanza comune riportare piccole ferite. Nella maggior parte dei casi non c’è da preoccuparsi ma ci sono casi in cui la ferita può infettarsi. Scopriamo quando e cosa fare.

La ferita consiste in una lacerazione della cute, la barriera naturale contro microorganismi e batteri.  Può essere  principalmente di 3 tipi:

  • superficiale, se interessa solo il primo strato
  • profonda, se coinvolge anche strati sottostanti
  • penetrante, se tocca anche gli organi.

Le prime possono essere curate in casa, in caso di ferite profonde e penetranti è invece necessario recarsi al Pronto Soccorso.

Le ferite da scogli sono normalmente superficiali e quindi facilmente curabili  ma a volte la situazione può degenerare. Vediamo perché e come intervenire.

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Come curare le ferite e in particolare quelle da scoglio

Per curare una ferita è bene prevedere 3 fasi:

  • innanzitutto occorre procedere a pulire la lesione con acqua e sapone e garze
  • successivamente si passa alla disinfezione con acqua ossigenata o iodio
  • una volta che la ferita disinfettata si è asciugata si può proteggerla con cerotti e garze.

Normalmente questa procedura determina la guarigione della lesione, prevedendo ricambi della protezione e ripetizione della disinfezione per un 2 o 3 giorni.

Se però la situazione non sembra migliorare perché compare dolore, gonfiore, calore, arrossamento allora vuol dire che la ferita si è infettata. E’ consigliabile sentire in questi casi il medico che potrebbe suggerire un antibiotico locale o uno da assumere per bocca.

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Ferite da scoglio

Può capitare che facendo il bagno in mare, nuotando o camminando, ci si possa ferire con gli scogli. Se la ferita è superficiale si può tranquillamente procedere come indicato. Se profonda o penetrante occorre contattare i soccorsi.

A volte però anche lesioni superficiali possono infettarsi, e quando capita sugli scogli nella maggior parte dei casi dipende dalle attinie, conosciute anche anemoni di mare. Se toccate possono provocare infatti cisti ed eritemi.

Inoltre occorre ricordare che il caldo facilita l’insorgere delle infezioni: quando infatti la temperatura è alta come in estate e la pelle è sudata, si riduce il ph e l’epidermide risulta più esposta agli agenti esterni. Per questo motivo d’estate è più facile che le ferite si infettino o che ai bambini, ad esempio, venga l’impetigine.

Occhio quindi: se pensate di fare vacanze al mare oltre al solare portatevi anche un kit del primo soccorso, sempre utile.

Elsa

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