Omotransfobia: cosa significa esattamente e perché ne parlano tutti

Sonia

Curiosità

Cosa significa la parola omotransfobia? E’ una domanda che in molti si fanno e poiché se parla tanto cerchiamo di saperne di più.

Ultimamente si parla molto di omotransfobia, per il fatto che si sta discutendo su una legge ad hoc che vuole introdurla come reato.

Cerchiamo quindi di comprenderne il significato.

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Cosa bisogna sapere sull’omotransfobia?

camera e senato

Il termine omofobia deriva dal greco, dove fobia è sinomino di paura e omo significa “stesso”. A coniarlo uno psicologo, George Weinberg, per indicare la paura, l’intolleranza e l’odio verso gli omosessuali, le persone cioè che provano attrazione per le persone dello stesso sesso. L’omofobia contempla anche offese verbali e aggressioni fisiche anche gravi.

Lo stesso psicologo spiega che questa fobia deriva da un pregiudizio e quindi è conseguenza dell’educazione ricevuta e dei messaggi della società: non si nasce omofobi, si diventa.

A differenza dell’omofobia che riguarda solo la sfera omosessuale, l’omotransfobia invece vuole intendere tutta la dimensione transessuale.

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Transessuale e transgender, la differenza

La transessualità è la condizione per la quale una persona non si riconosce nel proprio corpo che percepisce non corrispondente alla propria identità sessuale, avendo la tendenza a sentire, pensare e agire come il sesso opposto. Per questo motivo desidera o decide di sottoporsi ad interventi medici per trasformare il proprio corpo e richiedere un cambio di sesso. Si parla infatti di:

FtM (Female to Male), riferendosi alla persona nata di sesso femminile che ha iniziato il processo di transizione da femminile a maschile

MtF (Male to Female) in caso di persona di sesso maschile che ha iniziato il processo di cambiamento del proprio sesso biologico volendo diventare di sesso femminile.

Diverso dal transessuale è la persona transgender che è chi non si riconosce nel genere, nell’identità e nel ruolo maschile o femminile, derivante dal sesso di nascita. In ambito medico il transgender, a differenza del transessuale, è la persona che non desidera sottoporsi a chirurgia di riassegnazione sessuale.

Si tende ad utilizzare il termine transgender come termine “ombrello” che include al suo interno anche i transessuali. Il termine è stato coniato da un movimento culturale americano, il transgenderismo, proprio ad indicare la persona che non si riconosce in nessuno dei due generi. Si parla infatti di genere “X” o terzo genere.

omotranfobia

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