L’esame audiometrico è davvero un controllo necessario per chi ha problemi di udito: ecco in cosa consiste e tutto quello che c’è da sapere.
Se il vostro udito è sensibilmente calato negli ultimi tempi è necessario un controllo dall’otorino. In questo caso potrebbe sottoporvi a un esame audiometrico per valutare la vostra soglia uditiva, ossia l’intensità minima percepibile per diversi suoni su varie frequenze.
Essendo un esame per nulla invasivo sarà anche completamente indolore: ma vediamo cosa c’è da sapere in modo da spegnere ogni timore!
Sottoporsi all’esame audiometrico: ecco a cosa si va incontro
Prima di sottoporsi a tale accertamento, è comunque opportuno escludere la presenza di tappi di cerume: questi, infatti, possono ostruire il canale uditivo creando una falsa sensazione di sordità.
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Le varie forme di sordità si manifestano con un calo drastico o graduale dell’udito: alcuni suoni, soprattutto quelli più acuti o gravi, diventano mano a mano sempre più impercettibili.
Lo scopo dell’audiometria, in questo caso, è quello di valutare la gravità della lesione: attraverso i risultati dell’esame lo specialista sarà in grado di analizzare la funzionalità dell’orecchio esterno e medio.
Ma come funziona? Scopriamolo insieme
In cosa consiste questo esame?
Un’audiometria è un tipo di accertamento totalmente indolore e non invasivo che si esegue in un’apposita cabina silente indossando un paio di cuffie.
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L’otorinolaringoiatra, di seguito invierà dei suoni a tali cuffie chiedendo al paziente quali suoni riesca a percepire partendo dai toni bassi fino a quelli alti. Attraverso l’invio di vibrazioni, inoltre, si potrà anche verificare la funzionalità dell’orecchio interno.
Per nulla pericoloso e privo di ogni controindicazione, a questa particolare visita può essere sottoposto chiunque, anche i bambini.