La dieta a zona è oramai diventata una delle diete più famose. A idearla è stato, l’americano Barry Sears, a capo dell’Inflammation Research Foundation, negli anni 90. Scopriamo in cosa consiste.
La dieta a zona nasce con l’obiettivo di dosare al meglio il cibo e la quantità in modo tale da ottenere il benessere dell’organismo.
In particolare, questo piano alimentare si basa su 4 pilastri. Scopriamo insieme quali.
Dieta a zona: come funziona
Come accennato poc’anzi, la dieta a zona si basa su 4 pilastri che vi elenchiamo di seguito:
- alimentazione;
- attività fisica;
- controllo dello stress;
- integrare Omega 3.
In particolare, la dieta ideata da Barry Sears prevede la distribuzione corretta delle proteine durante il giorno. Di conseguenza, bisogna dapprima calcolare il fabbisogno di proteine relativo a ciascun individuo e dopo distribuirlo durante i pasti, in maniera equa.
In particolare, il pasto deve essere bilanciato seguendo tale schema:
- 40 per cento di carboidrati;
- 30 per cento di proteine;
- 30 per cento di grassi.
Cos’ facendo, il risultato è un livello di zuccheri nel sangue bilanciato.
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In riferimento ai carboidrati, il via libera è per quelli a basso indice glicemico e, quindi, all’avena, mentre da evitare sono la pasta e il pane.
Per quanto riguarda le proteine, è consigliato assumere soltanto quelle magre e quindi carni bianche e pesce.
Si alla verdura e alla frutta. Da preferire è la frutta secca, l’uva, i datteri e, infine, i fichi.
Sono da evitare, quindi, i grassi saturi e quindi dolci, le bevande zuccherate e via dicendo.
La dieta in esame prevede 5 pasti al giorno. A colazione, si consiglia il consumo d yogurt insieme ad un po’ di frutta secca. Il pranzo ideale prevede:
- verdure grigliate;
- pesce alla griglia;
- frutta.
A cena, invece, è possibile optare per del pollo alla griglia e delle verdure al forno e, infine, la frutta.
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Per quanto riguarda lo spuntino e la merenda, si può optare anche per del formaggio magro senza sforare lo schema relativo al bilanciamento dei macronutrienti.