Trigliceridi alti: le cause e i rimedi da conoscere. Cosa bisogna sapere.
I trigliceridi sono grassi o lipidi che si trovano nell’organismo umano e negli alimenti. Il loro nome viene dal fatto che sono formati dall’unione di una molecola di glicerolo e di tre acidi grassi. I trigliceridi si distinguono a seconda della loro lunghezza, acidi grassi a catena lunga, media e corta, e della presenza di doppi legami oppure no, acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi.
Questi grassi costituiscono la riserva energetica dell’organismo e si trovano nel tessuto adiposo. Un livello troppo alto di trigliceridi è dannoso per il corpo umano e spesso è segnale della presenza di alcune patologie.
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Trigliceridi alti: le cause e i rimedi da conoscere
Il livello dei trigliceridi nell’organismo si misura con un semplice esame del sangue. Solitamente, il medico prescrive un profilo lipidico che consiste nell’analisi dei colesterolo totale, trigliceridi, e colesterolo HDL e colesterolo LDL e VLDL.
Quando il valore va dai 200 ai 499 milligrammi per decilitro (mg/dl) i trigliceridi sono alti, quando è superiore ai 500 milligrammi per decilitro sono molto alti., sopra i 1000 mg/dl sono considerati estremi. In questi casi, si parla di ipertrigliceridemia. Un fenomeno che è incluso nelle dislipidemie, che riguardano tutte le alterazioni della componente lipidica del sangue (incluso il colesterolo alto).
I livelli elevati di trigliceridi possono dipendere da cause congenite, come mutazioni genetiche che provocano una eccessiva produzione di questi grassi. Più spesso sono dovuti a uno stile di vista scorretto con alimentazione ipercalorica e soprattutto eccessivo consumo di grassi saturi, a cui si unisce una vita sedentaria.
Il diabete di tipo 2 è una causa molto comune di ipertrigliceridemia, ma anche l’abuso di alcol, le patologie del fegato, il fumo di sigaretta e l’utilizzo di alcuni farmaci possono alzare i livelli di trigliceridi.
Sintomi e cure
Normalmente, i trigliceridi alti non danno sintomi, non subito almeno. Agiscono silenziosamente nel sangue fino a dare dei disturbi quando il problema è conclamato. Con il tempo possono provocare ingrossamento del fegato e della milza, pancratite acuta, formicolio agli arti e perdita della sensibilità, problemi respiratori, coronaropatie, aterosclerosi prematura e ictus.
Data la gravità di queste conseguenze, si comprende come sia importante intervenire subito, appena le analisi del sangue segnalano un livello troppo elevato di trigliceridi.
Il primo rimedio è quello di correggere subito le abitudini: mettersi a dieta, eliminando gli alimenti troppo calorici, gli zuccheri e quelli ricchi di grassi saturi, eliminare l’alcol, possibilmente anche smettere di fumare e fare attività fisica. Nei pazienti diabetici va tenuta sotto controllo la glicemia.
Anche l’assunzione di acidi grassi insaturi omega-3 è utile ad abbassare il livello di trigliceridi.
Quando il problema è più grave e la ipertrigliceridemia è accompagnata da problemi cardiovascolari, allora servirà un trattamento a base di farmaci prescritti dal medico.
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