La perla è una gemma preziosa naturale dal grande valore. Ma come nasce e quali le caratteristiche principali? Vediamolo insieme.
La perla, da sempre considerata simbolo d’amore, ha un nome con una possibile doppia origine:
- c’è chi dice che derivi dal latino, e significhi”margherita“
- e c’è chi invece lo fa derivare dal persiano e significhi “figlia della luce“.
Circa la storia, la perla è da sempre considerata una tra le gemme preziose più antiche e per questo motivo collezionate da migliaia di anni. Si ritrovano indizi sin nell’antica Roma, nella quale esse rappresentavano ricchezza e valore.
Addirittura si narra che Cleopatra fece una scommessa con Marco Antonio sulla ricchezza del banchetto che avrebbe organizzato e che consisteva nell’immergere una perla dei suoi orecchini nell’aceto, che pian piano si sciolse, e che poi lei bevve.
Fino al 1900 le perle sono state trovate, mai “create”: in questi anni infatti i ricercatori giapponesi scoprono le tecniche per indurre le ostriche a produrre le perle. Ed è E’ grazie a un giapponese, Kodichi Mikimoto, che nel 1908 inizia ufficialmente l’industria mondiale delle perle di coltura.
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La perla: come nasce la gemma
La perla è una piccola sfera di carbonato di calcio in forma cristallina (aragonite) che si crea principalmente in un mollusco bivalva (tipicamente in un’ostrica) quando subentra un corpo estraneo, che può essere un parassita o un frammento di corallo ad esempio, all’interno del suo tessuto o mantello.
Come meccanismo di difesa il mollusco secerne intorno al corpo estraneo diversi e sottilissimi strati concentrici di aragonite, o madreperla, che è poi la stessa materia della conchiglia.
Una perla è quindi composta da:
- aragonite per circa il 90% di aragonite
- materiale organico (es. il parassita) al 8%
- e acqua per la restante parte.
Diversa è la perla di coltura, nella quale è l’intervento dell’uomo che inserisce all’interno della bivalva un corpo estraneo, come un pezzo del mantello di un’altra ostrica ad esempio.
In entrambi i casi si parla di perle naturali. Diverse sono le “perle artificiali” o “false“, interamente realizzate dall’uomo senza intervento delle ostriche.
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Caratteristiche e valore della perla
Il valore di una perla dipende da diversi elementi:
- provenienza
- forma
- colore
- peso
- “acqua”.
Circa la provenienza, la qualità e il valore delle perle è molto legata al luogo di origine. La prima distinstizione è tra:
- perle di acqua salata
- perle di acqua dolce.
Le prime provengono principalmente da Polinesia Francese, Australia, Giappone, Filippine, Indonesia e Vietnam.
Le seconde essenzialmente dalla Cina.
Circa la forma, le più belle e preziose sono sicuramente quelle a forma sferica, ossia rotonde. Ma esistono diversi tipi:
- a pera o a gocce
- simmetriche, quindi ovoidali
- scaramazze o barocche, ossia di forma irregolare.
Circa i colori, essi variano molto tra:
- bianco
- crema
- giallo
- blu
- nere.
Il colore più raro, e quindi più prezioso, è il nero.
Il peso, che è espresso in grani (un grano è la ventesima parte di un grammo, pari cioé a 0,05 g), può variare da pochi grani fino a una media di 100.
Per “acqua” si intende la particolarità della superficie: le linee e i solchi visibili al microscopio. Questi, colpiti dalla luce, determinano la “bellezza” della perla, che è data da:
- lucentezza
- splendore
- “oriente“, ossia l’iridescenza derivante dal gioco di rifrazione della luce stessa.