Il lipofilling al seno rappresenta una valida alternativa alla mastoplastica additiva: ecco quali pro e quali contro di questa tecnica.
Un decolltè abbondante e tonico è il sogno di tantissime donne: per questa ragione, tra tutti gli interventi di chirurgia estetica, la mastoplastica additiva è quello più richiesto. Tuttavia, essendo un’operazione invasiva e costosa spesso questa scelta viene accantonata.
Di contro, sono sempre in più quelle donne che si affidano al lipofilling al seno, un trattamento innovativo che regala lo stesso risultato di una mastoplastica. Ma quali sono i pro e quali i contro di questa tecnica? Scopriamolo insieme!
Quali pro e quali contro per il lipofilling al seno?
Il lipofilling al seno è una tecnica chirurgica basata sul reimpianto di cellule adipose prelevate in altre zone del corpo (come i glutei) e inserite in zone che necessitano di essere rimodellate.
LEGGI ANCHE: Perchè si ha un seno è più piccolo dell’altro? Le cause ed i rimedi
Questa tecnica ideata all’inizio degli anni 2000 ha fatto passi da gigante e se prima veniva utilizzata prevalentemente per il viso, al giorno d’oggi ha trovato largo utilizzo anche per il resto del corpo. E’ inidicato, infatti, per quei seni che con il tempo hanno perso tonicità e si sono svuotati.
LEGGI ANCHE: Ridurre le rughe: filler o botox? Quale trattamento scegliere
Tra i pro, infatti, troviamo il rimodellamento del seno a seguito di svuotamenti dovuti all’età, al dimagrimento eccessivo o alle gravidanze. Può essere efficace per migliorare il risultato di una mastoplastica e rendere più tonico e perfetto un seno naturale.
Quali contro?
Tra i contro vi è lo stesso risultato finale che spesso non supera le aspettative e si ritiene necessario intervenire nuovamente per avvicinarsi a quanto ambito o ottenere le dimensioni desiderate.
Il risultato ottenuto, inoltre, non sarà per sempre perchè il grasso corporeo è, come in tutto il corpo, sensibile all’età e alle variazioni di peso: potrebbero, infatti, esserci nuovi svuotamenti.