Viaggi cancellati per Covid: cosa bisogna sapere sui rimborsi. Le informazioni utili.
Purtroppo anche questa estate, nonostante vaccinazioni e Green pass, molti viaggi sono rovinati dalla pandemia. La variante Delta del Coronavirus si sta diffondendo rapidamente mandando all’aria numerose partenze, tra obblighi di quarantena e viaggi rimandati.
In questi casi, il viaggiatore che si trova costretto a cancellare o rimandare il viaggio ha il diritto di ricevere un vuocher oppure il rimborso di quanto speso. Ecco cosa bisogna sapere.
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Viaggi cancellati per Covid: cosa bisogna sapere sui rimborsi
Nell’ultimo anno abbiamo visto che in caso di cancellazione di un viaggio a causa dell’emergenza Covid-19, perché il viaggiatore è stato trovato positivo o il tour operator o la compagnia aerea ha cancellato la partenza, è stato riconosciuto al viaggiatore il diritto a un voucher del valore del viaggio pagato o il rimborso della somma spesa, per il volo o pacchetto di viaggio.
Più spesso, tour operator e compagnie aree hanno corrisposto ai viaggiatori un voucher per il viaggio cancellato. Se il voucher non è stato utilizzato, alla scadenza il titolare ha diritto al rimborso del viaggio pagato e non usufruito.
Biglietti sui mezzi di trasporto
Chi aveva ricevuto un voucher con scadenza a 12 mesi nel periodo dall’11 marzo 2020 al 30 settembre 2020 per cancellazione del viaggio in aereo, treno o nave, può chiedere il rimborso in denaro per il biglietto pagato e per il voucher non utilizzato. La società che ha rilasciato il voucher dovrà pagare il rimborso entro 14 giorni dalla richiesta.
Pacchetti di viaggio
Diversa è la situazione per i pacchetti di viaggio tutto incluso. In questo caso, il decreto Sostegni ha allungato i tempi per chiedere il rimborso del voucher non utilizzato. I voucher emessi per i pacchetti turistici saltati a causa del lockdown sono stati prorogati da 18 a 24 mesi.
Se per i biglietti aerei, ferroviari e navali è stato mantenuto il termine di scadenza originario di 12 mesi, per quelli dei pacchetti turistici di viaggio il termine passa da un anno e mezzo a due anni. Un provvedimento che è stato duramente criticato dalle associazioni dei consumatori.
In ogni caso, il voucher per il pacchetto turistico può essere ceduto all’agenzia di viaggio in cambio del rimborso della somma spesa.
Per i nuovi viaggi, invece, le compagnie aree prevedono quasi tutte la possibilità di cambiare o rimandare la partenza senza spese aggiuntive, se non la differenza di prezzo tra vecchio e nuovo volo. Un passeggero può scoprire prima della partenza di essere positivo al virus ed essere costretto a rimandare il viaggio. In alcuni casi, e con la sottoscrizione di assicurazioni di viaggio, è previsto direttamente il rimborso del biglietto.
Molti tour operator prevedono, poi, la concessione dei voucher in caso di viaggio annullato all’ultimo minuto.
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