Raccogliere conchiglie sulla spiaggia è un’attività molto rilassante: ma come riconoscerle? Ecco tutte le curiosità che non conoscevi!
Fin da piccoli siamo abituati a camminare in spiaggia e a raccogliere le conchiglie: nasce come gioco e poi diventa un hobby da conservare anche da adulti. Ma sapevate che ne esistono tantissimi tipi diversi?
Forme, colori, scanalature: quante differenze tra l’una e l’altra! Ma come riconoscerle? Ecco tutto quello che non sapevi su questi gusci marini meravigliosi!
Conchiglie: per i collezionisti riconoscerle è importante!
Essenzialmente, i molluschi si dividono in bivalvi e gasteropodi: questi ultimi hanno un solo guscio che comunemente chiamiamo conchiglia. I bivalvi, invece, hanno ben due gusci che possono aprirsi o chiudersi: ne sono un esempio le conosciutissime cozze.
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Questi due, poi, possono presentare una grandissima varietà di conchiglie tutte diverse tra di loro: alcune rarissime, altre molto più comuni.
I gasteropodi
Tra i gasteropodi più belli e particolari, di certo spicca il fontigenis turritella: un guscio chiaro, scanalato e dalla forma cilindrica. Tuttavia, non sempre questo si può trovare in spiaggia perfettamente intatto perchè molto fragile.
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Il nautilus è un genere di mollusco cefalopode tetrabranchiato. Dalla forma affusolata e a spirale, generalmente sono diffusi nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano. Il guscio particolarmente pregiato, viene utilizzato in orificeria fin dal ‘600!
I bivalvi
Uno dei bivalvi più comuni e conosciuti è la vongola: appartenente alla famiglia dei veneridae, ne esistono di tantissimi tipi, dalle forme e colori più variegati. Altri bivalvi particolari ma meno conosciuti sono le cardiidae: una famiglia di molluschi il cui guscio è simile alla vongola ma con striature decise che virano dal bianco al rosso.
Tra i molluschi appartenenti a questa categoria più ricercati ed esotici c’è, senza dubbio, la pinctada maxima: la più grande ed importante ostrica da perle del mondo!
