Uno studio condotto da web magazine Economia Circolare in collaborazione con Junker ha fatto emergere il problema relativo alla raccolta differenziata e alla difficoltà di gettare rifiuti nel giusto bidone.
Da un’analisi condotta di recente è emerso in maniera molto evidente la differenza con la quale vengono utilizzate le etichette utili ad indicare dove devono essere smaltiti i vari materiali.
Questo non fa altro che aumentare la confusione e generare stress nei consumatori. Ecco lo studio nel dettaglio.
Lo studio ha analizzato ben 90 imballaggi e quello che è emerso è un risultato davvero sconfortante. In particolare, sono risultate corrette solo 36 etichette le altre invece presentavano indicazioni:
Per non bastare, dall’analisi è emerso anche il problema dei simboli che vengono utilizzati per indicare lo smaltimento relativo ad ogni materiale. Nella maggior parte dei casi, infatti, si è rivelato non essere mai uguale e presentare colori differenti rispetto a quelli stabiliti dal Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi.
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Quel che è peggio è che molto spesso, per risolvere la questione si viene rimandati al comune di residenza dove, nella maggior parte dei casi, non c’è personale addetto con competenze sulle modalità di smaltimento. Di conseguenza, si è rimandati al numero dell’azienda che gestisce la raccolta nel proprio comune senza, anche in questo caso, poter avere le dovute informazioni.
La situazione appena descritta, però, dovrebbe migliorare dopo il 31 dicembre 2021 quando dovrebbe entrare in vigore la nuova normativa.
Ciò significa che, mentre adesso è obbligatorio solo apporre l’indicazione del tipo di imballaggio attraverso una grafica e una codifica composta da numeri e lettere, dal 2022, sulle etichette dovranno comparire indicazioni più precise. Queste, in particolare, riguardano il colore e il tipo di imballaggio.
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Ciò detto, non resta che attendere la nuova normativa con la speranza che migliorerà la situazione appena descritta, fonte di grande stress per molti consumatori.
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