Tutti sanno che la notte di San Lorenzo è una delle più magiche di tutto l’anno, ma pochi conoscono la storia di questa incredibile notte.
Il cielo notturno attraversato da queste scie luminose è uno dei fenomeni celesti più evocativi e affascinanti. È dall’antichità che si cerca un motivo a questo evocativo evento, associato prima a Priapo, dio della fertilità e dopo a San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma. Questa notte vanta la presenza di molte stelle cadenti, più degli altri giorni dell’anno. Sono più visibili anche grazie alla chiarezza del libero cielo estivo, cosa che ha portato sempre agli uomini che la osservano, un incredibile fascino di mistero.
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Perché durante la notte di San Lorenzo si vedono le stelle cadenti?
Le cosiddette stelle cadenti sono dei detriti spaziali, costituì principalmente da giaccio e rocce, derivanti da corpi più grandi come le comete. Quando essi entrano nell’atmosfera terrestre, iniziano a bruciare creando la suggestiva scia che rende le stelle cadenti così belle ed iconiche. Durante la notte di San Lorenzo, lo sciame meteorico delle Persidi: detriti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, entrano nella nostra atmosfera mentre percorrono il loro percorso intorno al Sole.
Il motivo per cui vengono chiamate Persidi deriva dalla loro apparente provenienza, infatti nella notte, sembra arrivino dalla posizione della costellazione di Perseo. Fin dall’antichità, una volta all’anno verso la fine di Luglio, il pianeta Terra attraversa questo sciame meteorico, provocando così la vista di un incredibile numero di stelle cadenti per un certo lasso di tempo. Raggiunge il suo apice in un periodo che va dall’ 11 al 13 Agosto.
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Perché si chiama così e si esprimono desideri?
La storia e i miti legati a questo magnifico evento risalgono a tempi molto antichi. Basti pensare che i greci credevano che le stelle cadenti non erano altro che le scintille prodotte dal carro di Febo, rubato dal figlio Fetone. A Sparta invece c’era la credenza, che le stelle cadenti fossero un segno degli Dei, mandato per decretare la fine del regno di un re, per poterne nominare uno nuovo.
Si stima che negli anni addietro, il picco del passaggio delle Persidi, era posizionato il 10, cioè durante la notte di San Lorenzo. Il giorno in cui il martire cristiano venne messo a morte. Il nome usato ai giorni nostri, deriva da questa coincidenza, infatti le stelle cadenti di questo periodo, sono associate alle lacrime versate durante il martirio del santo per volere dell’imperatore Valeriano. La credenza per cui i desideri espressi alla vista di una stella cadente si avverino, deriva proprio dalla speranza che il santo li esaudisca intercedendo per chi li esprime, cioè i romantici e i sognatori.