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Greenpass al ristorante: quando non serve?

Dal 6 Agosto il possesso del greenpass sarà obbligatorio per l’ingresso a ristoranti, pub e bar: ci sono però dei casi in cui non serve. Ecco quali sono.

A partire da venerdì 6 Agosto, il greenpass o certificazione verde, sarà obbligatorio per accedere a molte strutture, servizi ed eventi: non servirà più, dunque, solo per andare in vacanza all’estero.

Lo scorso 22 Luglio, infatti, un lungo Consiglio dei Ministri ha stabilito l’obbligatorietà di questa certificazione per limitare la diffusione del contagio tra gli individui non ancora vaccinati e l’insorgenza di nuovi focolai. 


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Questa misura, contenuta nel decreto-legge n°105 del 23 luglio 2021, è stata altamente criticata e ha destato non poche polemiche: ma il dietrofront del Governo, probabilmente, non arriverà mai.

Il greenpass al ristorante: tutti i casi in cui non serve

Dunque, secondo quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri, a partire dal 6 Agosto per sedersi al tavolino di un bar o al tavolo del pub o del ristorante sarà necessario possedere un greenpass. Già in passato vi avevamo parlato di come si fa ad entrarne in possesso: ci sono davvero moltissimi modi ed è facilissimo scaricarlo dal web!


LEGGI ANCHE: La certificazione verde per Covid-19: cos’è e come si ottiene


La certificazione verde sarà obbligatoria da esibire qualora il tavolo o il servizio di cui si sta beneficiando siano al chiuso. Ci sono altri casi, invece, in cui non sarà obbligatorio esibirlo. 

Quando non è obbligatoria la certificazione?

Ci sono dei casi in cui la certificazione verde non è obbligatoria: sono molteplici e bisogna conoscerli per non arrivare impreparati. Non sarà obbligatoria per tutte quelle strutture che offrono il servizio all’aperto o per il consumo al bancone del bar.

Al contrario di quanto si possa pensare, invece, bisognerà munirsene per l’ingresso alle fiere, alle sagre o ad alcune feste di piazza e di paese anche se all’aperto. Anche per l’ingresso ai parchi divertimento resta l’obbligo.

Simona

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