Quando acquistiamo qualsiasi alimento è molto importante leggere le etichette per identificare la presenza o meno di allergeni. Queste etichette, però, talvolta, possono rivelarsi poco chiare. A tal proposito, ecco cosa è emerso da uno studio olandese relativo agli allergeni negli alimenti.
Stando a quanto è emerso da uno studio condotto dai ricercatori olandesi dell’Università di Utrecht nei Paesi Bassi, e pubblicato sulla rivista Clinical & Experimental Allergy, le etichette presenti sui prodotti alimentari, per la maggior parte delle persone, non sono chiare riguardo alla presenza o meno di allergeni.
Scopriamo nel dettaglio cosa dice lo studio.
L’analisi in questione è stata condotta su 96 persone affetti da un centinaio di allergie di tipo alimentare.
Ad ogni consumatore sono stati presentati 18 prodotti con etichettature diverse. Ciascun alimento presentava sulla sua confezione tre modalità differenti di informazione:
Secondo Bregje Holleman, a capo dello studio, il modo in cui si comunica con il consumatore attraverso le avvertenze determina il livello di rischio attribuito ad un determinato alimento.
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Di conseguenza, quando si vuole comunicare un rischio uguale per ciascun alimento, la soluzione sarebbe quella di utilizzare la medesima formula.
In caso contrario, infatti, i consumatori possono confondersi e non comprendere appieno il livello di rischio relativo ad un prodotto. Secondo Tim McLachlan, amministratore delegato della fondazione Natasha Allergy Research, ha detto che grazie a questo studio è emersa la necessità di informazioni chiare riguardo agli alimenti per proteggere maggiormente le persone.
Segnali di cambiamento giungono dal Regno Unito dove a seguito della morte di un’adolescente proprio a causa di questo problema, sono state chieste regole più stringenti.
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Si è riuscito ad ottenere che per tutti gli alimenti confezionati che si trovano venduti all’interno del medesimo locale, siano elencati tutti gli ingredienti. Questo cambiamento avverrà a partire dal 1° ottobre.
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