Vaccino anti Covid e gonfiore al seno: cosa bisogna sapere su questo effetto collaterale.
Tra gli effetti collaterali del vaccino anti Covid-19 è stato segnalato anche il gonfiore al seno. È accaduto alle donne che sono state vaccinate con i vaccini mRNA di Pfizer e Moderna. L’effetto è dovuto a un rigonfiamento dei linfonodi. Ecco cosa bisogna sapere.
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Vaccino Covid e gonfiore al seno: cosa bisogna sapere
Nessuna paura, chi ha notato un gonfiore al seno dopo il vaccino mRNA di Pfizer o Moderna può stare tranquilla, si tratta di un effetto collaterale del vaccino, anche se raro, destinato a scomparire nei giro di qualche ora o di pochi giorni.
Non si tratta nemmeno di una crescita improvvisa del seno. L’effetto è dovuto solo a un ingrossamento dei linfonodi e il più delle volte non riguarda tutto il seno ma solo la parte vicina al braccio dove è stato somministrato il vaccino. Così come si gonfia la sede e il braccio di iniezione possono gonfiarsi anche i linfonodi dell’ascella e il seno vicino.
Questo effetto collaterale, comunque, è raro tanto che l‘AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco non lo ha segnalato tra gli effetti collaterali rilevanti alla vaccinazione nei suoi rapporti periodici sulla Sorveglianza dei vaccini anti Covid-19. Il più recente è il 6° Rapporto che copre il periodo dal 27 dicembre al 26 giugno 2021.
Come il dolore al braccio, il rigonfiamento dei linfonodi dell’ascella è un effetto normale della vaccinazione, segnale che il corpo sta riponendo al vaccino e preparando la protezione immunitaria.
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Comunque, anche se questo effetto collaterale del seno gonfio non deve preoccupare ed è destinato a scomparire entro pochi giorni, alcuni ginecologi consigliano comunque alle donne di sottoporsi a controlli se notano i linfonodi ascellari ingrossati. Magari non è niente, ma per scrupolo è bene farsi controllare. L’effetto del rigonfiamento causato dal vaccino potrebbe aver evidenziato un problema preesistente.
In ogni caso, reazioni al vaccino sono temporanee e non comportano danni irreversibili. Per ogni dubbio consultate il vostro medico e seguite le informazioni, le notizie e i report sui siti web di Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e AIFA.
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