I polipi uterini sono escrescenze che si formano all’interno dell’utero: ecco quali sono le cause e quali i sintomi.
I polipi uterini sono un problema che può riguardare le donne di tutte le età: in particolare, l’incidenza è maggiore nelle donne dai 40 ai 60 anni. Essendo formazioni benigne nella maggior parte dei casi non c’è da preoccuparsi, ma la loro sintomatologia, spesso, non è per nulla piacevole.
Scopriamo insieme quali sono le cause e quali i sintomi di questo disturbo in modo da poterlo facilmente riconoscere.
Cause e sintomi dei polipi uterini: impariamo a riconoscerli
I polipi uterini sono delle formazioni benigne molto comuni e poco pericolose: si possono sviluppare ad ogni età sia durante il periodo fertile che dopo l’arrivo della menopausa. Sono delle piccolissime escrescenze localizzate nella parete interna dell’utero.
Esse sono soffici e generalmente peduncolate: hanno origine spesso dal rivestimento della cervice o dall’endometrio e possono presentarsi singolarmente oppure in coppia.
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Non sono ancora state identificate le cause che portano all’insorgenza di queste escrescenze: tuttavia, alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità dell’insorgenza. E’ più probabile, infatti, che possano formarsi in donne dai 40 ai 60 anni con un passato (o un presente) di squilibri ormonali.
Inoltre, un altro fattore di rischio è il peso: qualora il soggetto in questione sia affetto da obesità con un BMI superiore o uguale a 29, sarà più predisposto all’insorgere di queste formazioni.
Quale sintomatologia li accompagna?
In generale, i polipi uterini sono asintomatici: non vi è, infatti, una particolare sintomatologia che li accompagna. In casi particolari, invece, la loro comparsa comporta la sussistenza di alcuni sintomi che possono anche essere parecchio spiacevoli e fastidiosi.
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Quando sono sintomatiche, infatti, queste formazioni benigne possono provocare dismenorrea, mestruazioni abbondanti, spotting o sanguinamento a seguito dei rapporti sessuali.
Per questo motivo è bene fare controlli ginecologici periodici, specie se si è nella categoria a maggiore rischio di svilupparli.