A distanza di più di un anno da quando il Covid è stato identificato a Wuhan, non si sa ancora tutto del virus.
Nonostante il mondo intero abbia condotto migliaia di studi, in altrettanti centri di ricerca, c’è ancora molto da scoprire su questo virus. Per fortuna, dall’avvento dei vaccini, i casi sono iniziati a calare, e così anche la mortalità, ma bisogna sempre stare attenti per non rischiare il contagio e ritornare all’odiata fase uno. Tra i tantissimi sintomi, che variano a seconda di molti fattori, ci sono anche quelli associati all’apparato gastrointestinale. Infatti non è troppo raro riscontrare nausea e diarrea nei pazienti affetti dal virus.
Questi dati hanno portato i ricercatori dell’università di Shangai a condurre alcuni studi, per capire se esiste la possibilità di trasmissione oro-fecale del virus.
LEGGI ANCHE: Le allergie peggiorano i sintomi da Covid? Tutto quello che bisogna sapere.
Secondo l’articolo pubblicato sulla rivista Gastroenterology, redatto da vari ricercatori, si è arrivati alla conclusione che: l’RNA del virus non è presente solo nella saliva e muchi dei pazienti, ma anche nelle loro feci. Questo importante dettaglio fa riflettere sulla possibilità, che il Covid, possa essere trasmesso anche per contatto con l’apparato-gastrointestinale e con quello oro-fecale.
Il metodo con cui il virus entra nel corpo, ormai è chiaro: il SARS-CoV-2 riesce a legarsi ai recettori ACE2, entrando nelle cellule. Questi recettori sono molto presenti nei polmoni, ma anche nell’esofago e nell’intestino. Infatti nei pazienti che hanno contratto il virus, può sorgere diarrea, disturbi gastrointestinali, e in alcuni, anche segni di danni epatici.
Soffermandosi sulla epatotossicità del Covid, viene da pensare che tra le complicanze, possa essere anche una forma di epatite virale. Questo però è un argomento ancora tesi di studio, poiché i danni epatici possono essere conseguenti alla terapia a base di antibiotici, antivirali e steroidi.
LEGGI ANCHE: Vaccino AstraZeneca prima e seconda dose: cosa bisogna sapere
Anche in questo periodo di pandemia, è possibile effettuare questo tipo di esami, anche se le attese potrebbero essere più lunghe a causa delle restrizioni. Purtroppo però, il contagio potrebbe essere dietro l’angolo, per cui bisogna avere la massima attenzione, utilizzando tutte le precauzioni del caso.
Alla luce di questi studi, gli esami endoscopici, potrebbero essere un rischio di contagio. I ricercatori hanno quindi raccomandato medici e pazienti di seguire alcune linee guida, per ridurre al minimo la possibilità di espansione dell’infezione.
Consigliano di intervistare i pazienti, il giorno prima di eseguire i test endoscopici, con alcune domande mirate, atte a determinare un’insorgenza del virus:
Il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, Paolo Pandolfi, ha voluto rilasciare…
Indiscrezione al Principato di Monaco, chi è incinta questa volta. Ecco tutte le curiosità della…
Rosa chemical, chi è e tutto quello che non sappiamo di lui. Tutto sul nuovo…
Il direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,…
Il covid ha seriamente messa a dura prova le persone in tutto il mondo, motivo…
Nel corso degli ultimi mesi sono stati numerosi i cambiamenti in relazione allo smart working,…