Intestino, il secondo cervello umano: quello che non sapevi

A molti sarà successo di sentir parlare di secondo cervello in relazione all’intestino. Approfondiamo meglio cosa si intende quando di usa questa affermazione.

La teoria secondo la quale l’organo in esame sarebbe come un secondo cervello è nata nel 1998, ed è stata elaborata dal dottor Micheal D. Gershon della Columbia University.

L’intestino, infatti, è regolato da un numero impressionante di neuroni che regolano una serie di fenomeni quali, ad esempio, ansia e stress.

Scopriamo qualche dettaglio in più sull’intestino e sulle sue capacità.

Intestino: perché è come un secondo cervello

Stando a quanto affermato dal dottor Gershon, l’intestino è in grado di lavorare in maniera autonoma rispetto al cervello aiutando ad attribuire ai ricordi una determinata emozione, di felicità o di dolore.

Attraverso il rilascio di serotonina, in particolare, l’organo in esame è in grado di attribuire una determinata emozione agli alimenti che consumiamo.

Oltre a questo, l’intestino da solo è in grado di capire in assoluta autonomia dal nostro cervello, cosa può essere pericoloso e consa, invece, no. A tal proposito, quando ingeriamo cibi o sostanze tossiche, di fati, la reazione di questo organo è quella di espellerle.

Di conseguenza, risulta di fondamentale importanza mantenere una corretta alimentazione per poter assicurargli un corretto funzionamento. Tra gli alimenti che più di tutti aiutano in questo senso ci sono sicuramente i cereali integrali e i legumi. Oltre a questi, però, sulle nostre tavole non devono mai mancare frutta e verdura di stagione e pesce azzurro.

Un grande alleato dell’intestino è anche la carne bianca unitamente al riso nero e, in ultimo, alle uova.

Si tratta, in poche parole, di alimenti di facile reperibilità che devono essere consumati regolarmente, ovviamente, sempre senza esagerare nelle dosi. Qualunque alimento, di fatti, se consumato in quantità eccessiva può rivelarsi dannoso per la salute del nostro organismo.

Sabrina