E’ finalmente arrivato il momento di sfatare la diceria secondo la quale il fritto fa male: ecco cosa ha dimostrato una recente ricerca.
Quante volte vi hanno detto che il fritto fa male e quante volte vi avete rinunciato proprio a causa di questa supposizione? Difficoltà digestive, troppe calorie, eccesso di grassi: tutte queste ragioni ci portano a dire di no ad un piatto di fritturine ogni tanto.
Una recente ricerca dell’Università di Granada in Spagna, però, ha sfatato questo mito rendendo questo gustoso metodo di cottura più accessibile e consumabile: d’altronde, basta solo avere le giuste precauzioni!
Il fritto fa male: con uno studio sfatiamo questo mito
I ricercatori dell’Università di Granada hanno dimostrato che, se preparato con le giuste modalità, il fritto non fa male. Addirittura, alcune verdure se fritte riescono anche a mantenere inalterate le proprietà nutritive: proprio come se fossero state cotte al vapore!
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Per arrivare a questo risultato, gli studiosi hanno preso eguali quantità di alcuni ortaggi tra cui: la patata, la zucca, i pomodori e le melanzane, ognuno dei quali senza buccia e semi. Questi alimenti, poi, sono stati sottoposti a bollitura, frittura in olio exravergine di oliva e cottura in acqua mista ad olio: dopo sono state confrontate.
Ne è risultato, dunque, che friggere le verdure non fa male e non le rende meno sane, a patto che il tutto venga fatto correttamente.
Friggere correttamente: come non renderlo dannoso per la salute
In questo caso, il grasso per eccellenza che andrà utilizzato in pentola o in friggitrice sarà l’olio extravergine di oliva.
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E’ necessario, inoltre, che questo olio non raggiunga mai il punto di fumo, ossia al punto in cui il calore rompe le molecole e dà origine a una serie di sostanze che sono dannose per il fegato.
La temperatura di cottura, inoltre, non dovrà mai superare i 180°C: a questi gradi, infatti, siamo al sicuro dallo sprigionamento delle sostanze tossiche. Evitate, infine, anche il riutilizzo di olii già esausti o già utilizzati.