Dei recenti studi sul DNA hanno dimostrato quanto si può abusare di una bevanda molto amata e consumata dal popolo italiano: il caffè.
Il caffè è una bevanda amatissima dagli italiani: ne beviamo almeno uno al giorno ogni giorno ed è il modo giusto per cominciare una giornata. La carica positiva e l’energia che ci fornisce è il giusto sprint per affrontare al meglio le sfide di ogni giorno: è una tradizione.
Tuttavia, questa calda bevanda contiene alte percentuali di caffeina, una sostanza eccitante e psicoattiva che, a lungo andare, può arrecare danni alla salute umana. Infatti, come ogni cosa, anche di questa non si dovrebbe abusare: ecco cosa ha portato alla luce uno studio recente in materia.
Vi siete mai chiesti oltre quale soglia non abusare di sostanze come la caffeina: quanti caffè al giorno si possono bere e quanti ancora, invece, no? Uno studio condotto dall’Università di Padova ha portato alla luce la risposta a questo interrogativo attraverso dei modernissimi sudi sul DNA.
LEGGI ANCHE: Crema al caffè: la ricetta per ottenere un risultato come al bar
Come stimolante del sistema nervoso, infatti, la caffeina è in grado di aumentare l’attenzione e stimolare l’attività del sistema nervoso. Ovviamente i suoi effetti non saranno mai uguali per tutti gli individui che ne fanno uso: basta pensare solo che dopo un caffè c’è chi non dorme e chi, invece, non lo avverte nemmeno.
Nella reazione alla caffeina, infatti, i consumatori si dividono scientificamente in metabolizzatori lenti e metabolizzatori veloci: tutto sta nello stile di vita di un individuo e nell’enzima che porta allo smaltimento della caffeina nel fegato. Tale enzima sotto i 18 anni è poco attivo.
La quantità di tazzine di caffè che si possono bere al giorno, dunque, sarebbe già scritta nel nostro DNA. Non c’è un limite universale da non abusare ma tutto dipenderebbe, appunto, dal modo in cui la caffeina viene metabolizzata dal nostro fegato.
LEGGI ANCHE: Caffè di cicoria: come si fa e i benefici
Gli effetto stimolanti di questa sostanza, infatti, insorgono già dopo 30 minuti dal conusmo. Dopo averlo bevuto, dunque, se siamo metabolizzatori veloci dovremmo poterne consumare un altro anche dopo poco tempo.
Al contrario, ci vorrà più tempo se, invece, siamo metabolizzatori lenti.
Il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, Paolo Pandolfi, ha voluto rilasciare…
Indiscrezione al Principato di Monaco, chi è incinta questa volta. Ecco tutte le curiosità della…
Rosa chemical, chi è e tutto quello che non sappiamo di lui. Tutto sul nuovo…
Il direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,…
Il covid ha seriamente messa a dura prova le persone in tutto il mondo, motivo…
Nel corso degli ultimi mesi sono stati numerosi i cambiamenti in relazione allo smart working,…