In questi giorni, si stanno susseguendo le notizie riguardanti il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan. In particolare, quest’ultimi hanno fatto sapere che la vita delle donne afghane sarà regolata sulla base della Sharia. Ma cos’è, cosa prevede e, soprattutto, come viene interpretata dai talebani? Scopriamolo insieme.
Il termine Sharia deriva dall’arabo e significa letteralmente “strada rivelata“. Con questa parola si vuole indicare il complesso di atti umani, religiosi, esteriori o, ancora, sociali, e come devono essere regolati.
Cos’è la sharia, cosa prevede e come viene interpretata
Iniziamo col dire che la Sharia si basa sul Corano rivelato da Allah a Maometto dove sono classificati tutti gli atti sulla base di una maggiore accettabilità rispetto alla religione. Tra questi ci sono obblighi e divieti e tra i reati più gravi ci sono quelli contro Dio, e rientrano:
- apostasia;
- blasfemia;
- adulterio;
- consumo di bevande alcoliche;
- furto;
- rapina.
Nel caso in cui una persona si macchi di uno di questi reati, sono previste pene molto severe che prevedono anche la condanna a morte.
Va detto che, ad oggi, sono pochi i paesi che applicano la sharia totalmente, nella vita pubblica che privata e sono:
- Arabia Saudita;
- Iran;
- Pakistan.
Negli altri paesi, invece, i predetti principi religiosi sono utilizzati per regolare solo i rapporti privati.
Con l’avvento dei talebani, purtroppo, si assiste ad una interpretazione estrema della Sharia con la previsione di sgozzamenti, lapidazioni, mutilazioni e attentati in nome della religione.
Non solo, anche se la legge islamica considera uomini e donne uguali di fronte a Dio, va detto che, gli obblighi e i diritti non si applicano in maniera equanime tra loro.
Le donne, infatti, sono discriminate soprattutto dal punto di vista economico e della libertà personale. Il tutore maschile, infatti, può limitare fortemente il loro diritto all’eredità e a svolgere le normali attività quotidiane.
