I disturbi del comportamento alimentari sono purtroppo tanti. Cosa può succedere se un figlio non mangia.
Gli adolescenti, soprattutto quelli sotto i 15 anni, possono essere molto fragili e possono manifestare i loro problemi non mangiando. In questo caso soffrono di disturbi dell’alimentazione che anche se molto diffusi, non sempre sono conosciuti.
Oltre alla bulimia, all’anoressia ed all’alimentazione incontrollata ci sono anche altri disturbi che stanno prendendo piede, purtroppo, tra gli adolescenti e non solo. Vediamo quali sono.
Figlio che non mangia: ecco cosa può essere
Uno dei “nuovi” disturbi è quello da “assunzione di cibo evitante/restrittiva”. In questo caso l’adolescente non mangia o limita il cibo no perchè preoccupato dal suo peso forma, ma perchè è disinteressato ad esso o il disturbo dell’alimentazione da perdita di controllo.
Questo disturbo viene indicato come ARFID e colpisce bambini e ragazzi con conseguenze anche molto gravi. Infatti, i soggetti interessati presentano un apporto nutritivo insufficiente con conseguenti deficit proteici e vitaminici (soprattutto di vitamina K e B12) e assunzione eccessiva di zuccheri.
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Sono tre i campanelli d’allarme che sono molto evidenti nell’età infantile e che con il tempo dovrebbero regredire:
- avversione verso alcuni alimenti a causa del loro odore, consistenza o sapore,
- mancanza di appetito o scarso interesse per il cibo,
- rifiuto di mangiare un determinato alimento dopo aver avuto un esperienza traumatica a seguito dell’ingestione.
L’ARFID interessa sia le bambine e sia i bambini. Nel primo caso compare all’improvviso e può portare anche sintomi di depressione; mentre nel secondo caso può portare ad un sovrappeso del soggetto e di conseguenza all’obesità; uno dei problemi dei bambini dei paesi industrializzati. Ricordiamoci che l’obesità è causata da fattori fisiologici, come la mancanza di sonno o una cattiva qualità dello stesso, ma anche da fattori psicologici, non si riesce ad avere un controllo sulla percezione del senso di fame e di sazietà.
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Se notiamo che nostro figlio/a ha uno o più di questi sintomi o comunque in generale non ha un buon rapporto con il cibo possiamo chiedere al nostro medico di fiducia una consulenza per capire come comportarci. Meglio agire in tempo per non compromettere la loro salute futura.