La disfunzione sessuale che un uomo su 3 ha, deleteria per la coppia e perché accade. Cosa bisogna sapere.
Si tratta di un problema diffuso e che affligge molti uomini: è l’eiaculazione precoce, la disfunzione sessuale più comune. Un problema che affligge non solo chi ne soffre ma anche la qualità dalla vita di coppia.
Perché si verifica questo disturbo? Chi sono i soggetti più a rischio e più colpiti? Come si può intervenite. Di seguito proviamo a dare alcune risposte a queste domande. Non diamo consigli medici ma riportiamo una sintesi di quelle che sono le conclusioni degli esperti, a scopo meramente informativo.
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L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale che colpisce in Italia circa 4 milioni di uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Circa 1 uomo su 3 ne è affetto, con disagi non solo per i diretti interessati ma anche per l’equilibrio sessuale di coppia.
Si verifica l’eiaculazione precoce quando l’eiaculazione si verifica entro i due minuti dalla penetrazione. Mentre i tempi normali sono 6 o 7 minuti.
Le origini di questo disturbo possono essere varie, di natura fisiologica, ormonale o anche psicologica.
Nervosismo, stress, ansia da prestazione possono indurre l’eiaculazione precoce. In questi casi, l’intervento necessario è più di natura psicologica che medica. Il paziente può chiedere aiuto a uno psicologo o a un sessuologo.
In caso di problemi ormonali, si interverrà con i farmaci. L’eiaculazione precoce può essere causata anche da un basso livello si serotonina, definito l’ormone della felicità e la cui carenza è responsabile anche della depressione. La terapia potrà essere a base di farmaci e integratori che stimolano la produzione di serotonina.
Se l’origine del problema, invece, è fisiologica come nel caso di frenulo corto, sarà sufficiente un piccolo intervento chirurgico.
In ogni caso, quando si soffre di eiaculazione precoce non bisogna aspettare che il problema si risolva da sé ma bisogna rivolgersi subito a un medico, preferibilmente un andrologo. Un primo contatto può essere anche il medico di famiglia che consiglierà al paziente lo specialista a cui rivolgersi.
Se il problema è di origine psicologica può essere utile anche una terapia di coppia.
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