Quella in esame è un’abitudine che molte persone attuano senza essere consapevoli delle infezioni anche gravi a cui si può andare incontro.
Molte donne, ma anche uomini, tendono a mettere in atto l’abitudine in esame senza essere a conoscenza delle conseguenze che quest’ultima può avere sulla propria salute.
Scopriamo insieme di quale abitudine si tratta e quali possono essere le conseguenze.
Farlo spesso può provocare gravi infezioni: ecco cosa
Molto spesso, quando si ha lo stimolo di urinare si tende a trattenersi fino a quando il bisogno non diventa estremamente impellente e di corsa si va a caccia di un bagno.
Di norma, bisognerebbe urinare un minimo di 4 volte al giorno fino ad arrivare ad un massimo di 6. Tuttavia, fin troppo spesso, finiamo per trattenere la pipì fino a quando non si riesce più a farlo.
Questa abitudine può essere favorita da una serie di motivi e può causare diverse conseguenze quali, ad esempio, l’accumulo di tossine.
Se non avviene l’espulsione della pipì in maniera regolare, infatti, finiamo per trattenere batteri e sostanze molto acide all’interno della vescica che finiscono per causare infezioni come, ad esempio, la cistite.
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Trattenere la pipì può determinare anche una vera e propria retrocessione dell’urina che dalla vescica si reca verso i reni causando delle infezioni anche molto serie. Oltre a ciò si può andare incontro a danni al fegato che richiedono l’intervento tempestivo di un medico esperto.
Uno dei problemi più diffusi derivanti da questa pratica è infine l’insorgere di calcoli renali.
Quando l’urina non è espulsa in maniera regolare le sostanze in essa contenute possono a lungo andare portare alal formazione dei cosiddetti calcoli che possono generare molto dolore.
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Uno dei modi più efficaci per evitare di soffrire di questo disturbo, oltre ad urinare regolarmente, è quello di bere almeno 2,5 litri di acqua al giorno.