Importantissimo per le trasfusioni di sangue e per gli esami genetici: ecco come conoscere il tuo fattore RH.
Tra gli antigeni di cui tener conto in caso di un’eventuale trasfusione di sangue, il fattore RH è uno dei più importanti. Tale antigene fu scoperto nel 1940 da un gruppo di scienziati capitanati da Landsteiner.
Il nome di questo fattore è davvero particolare: esso deriva dai macachi Rhesus, sui cui furono condotti gli esperimenti e le ricerche. Ma come fare a conoscere il proprio fattore RH? Scopriamo insieme tutte le modalità e perchè è così importante esserne a conoscenza.
Fattore RH: come conoscere il proprio?
Indipendentemente dal gruppo sanguigno, l’antigene RH può essere presente oppure no: nel primo caso parliamo di RH positivo (+), in caso di completa assenza parliamo di RH negativo (-).
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Qualora un individuo fosse negativo, può positivizzarsi appena riceve una trasfusione di sangue positivo agli anticorpi per questo fattore: ovviamente il processo è molto lento e non causa problemi nell’immediato.
Le complicazioni, infatti, insorgeranno solo in caso di seconda trasfusione, qualora si riceva dell’altro sangue da un donatore incompatibile. In questo caso, gli anticorpi formatisi andranno ad aggredire addirittura i globuli rossi trasfusi, provocandone l’agglutinazione.
Come capire se si è positivi o negativi
Ad oggi, anche per evitare problemi in gravidanza, ci sono degli esami e dei test molto precisi che i medici e i pazienti hanno a disposizione per valutare la presenza del fattore nel sangue.
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Dopo aver effettuato un comune prelievo di sangue si possono individuare direttamente l’eventuale presenza e la quantità di questi anticorpi immuni. Conoscerli, infatti, è importantissimo soprattutto nel prospetto di una futura seconda gravidanza.
Potrebbero, infatti, insorgere problemi in una seconda gravidanza se la donna ha un fattore positivo e l’uomo negativo o viceversa: in questo caso, però, ci sono dei metodi che la futura mamma può seguire per portare avanti la gravidanza senza rischio alcuno.