Non è vero che la soia è innocua: è sempre meglio fare molta attenzione

Simona

Salute e Benessere

La soia sembra essere un alimento davvero benefico per l’organismo, ma non è così: è sempre bene fare molta attenzione!

Dimenticata per un certo tempo, la soia è diventata nel nostro Paese un alimento davvero consumatissimo. Ottima per gli intolleranti al lattosio, per i vegetariani, i vegani, impareggiabile per gli amanti della cucina asiatica: questo alimento è davvero versatile.

Ma è bene non consumarne troppa perchè i suoi innumerevoli benefici sono bilanciati da diverse controindicazioni: scopriamone qualcuna e perchè è sempre meglio fare attenzione.

La soia non è davvero così innocua: sempre meglio fare attenzione alle controindicazioni!

soia

La soia è un legume di origine Asiatica davvero sorprendente: la sua composizione è nettamente diversa rispetto a quella degli altri in quanto nettamente più ricco in proteine e con molti meno grassi. Al suo interno si possono ravvisare vitamine e minerali come il magnesio, il calcio, il potassio, il verro e le vitamine A, C e alcune del gruppo B.


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Di solito ne vengono consumati i germogli e i fagioli: da questi ultimi si ricava il tofu, la salsa, il latte e così via. Per chi soffre di intolleranza al lattosio, inoltre, i prodotti caseari derivati da questo legume sono davvero l’ideale sia come sapore che come nutrienti.

I benefici e le controindicazioni di questo alimento

La soia è un prezioso alleato nella lotta al colesterolo cattivo a causa dell’azione benefica esercitata sul cuore e sul sistema cardiovascolare. La maggior pare delle sue componenti, infatti, ha un effetto ipocolesterolemizzante.

Ciò significa che contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo presenti nel sangue: con consumo costante, dunque, ne abbassa i livelli.


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Una delle controindicazioni principali, invece, è legata alla presenza di fitoestrogeni: da un lato aiutano a prevenire il cancro alla prostata e alla mammella, dall’altro è particolarmente dannoso per le donne che soffrono di endometriosi.

Nei pazienti che hanno sofferto di tumore al seno, inoltre, alcuni studi sono in dubbio sulla possibilità di tale elemento di sviluppare le cellule tumorali rimaste o di interferire con le terapie ormonali.

Ovviamente, ciò si riferisce solo ai casi in cui se ne faccia un uso massiccio: un consumo sporadico, in questo caso, risulterebbe del tutto innocuo.

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