Ecco l’innovativa terapia che sembrerebbe efficace per prevenire l’autismo già quando i bambini sono molto piccoli; lo studio.
Un team di ricercatori australiani ha effettuato degli studi su di un gruppo di bambini con un range di età tra i 9 ed i 14 mesi. Si tratta di uno studio innovativo per la diagnosi di autismo. Ecco in cosa consiste lo studio.
La nuova terapia si chiama iBASIS-VIPP e dimostra come una terapia precoce già quando i bambini dimostrano i primi sintomi a 9-14 mesi è importante per ridurre di due terzi i casi di autismo nei bambini di tre anni.
Di solito la diagnosi di autismo viene fatta intorno ai tre anni per poi intervenire con le terapie standard. Con questo nuovo studio si va ad ipotizzare che un approccio tempestivo potrebbe offrire dei benefici significativi.
Gli scienziati australiani del Telethon Kids Institute di Nedlands, dell’Università dell’Australia Occidentale e del Cooperative Research Centre for Living with Autism, hanno coinvolto nello studio 103 bambini di età compresa tra i 9 ed i 14 mesi. I piccoli avevano tutti dei segni di disturbo delle spettro autistico e sono stati divisi in due gruppi e solo il primo è stato sottoposto all’innovativa terapia preventiva.
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Quando i bambini hanno compiuto tre anni sono state messe a confronto le diagnosi di autismo. Dai risultati si è visto che nel gruppo sottoposto a trattamento preventivo solo a 7% dei bambini è stato diagnosticato l’autismo, mentre nel secondo gruppo la percentuale è cresciuta di due terzi, il 21%.
Si tratta di una video terapia nella quale vengono dati suggerimenti ai genitori sulla gestione dei figli dopo che gli scienziati hanno analizzato le loro interazioni. Il genitore viene guidato affinchè riesca a comprendere ed ad apprezzare le capacità uniche del proprio bambino e per utilizzare questi punti di forza come base per lo sviluppo futuro.
La terapia ha la funzione di agire su:
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Gli autori dello studio seguiranno nella crescita i 103 bambini, ma sono fortemente ottimisti: “Con questa terapia stiamo fornendo supporto prima che venga data la diagnosi e i genitori lo desiderano fortemente. Il risultato è coerente con i risultati precedenti, il che aumenta la nostra fiducia sulla validità dei risultati. Queste prove potrebbero avere un impatto enorme sulla pratica clinica e sulla salute pubblica, non molti studi clinici hanno un tale potenziale”.
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