La Regione Lazio sta sperimentando una novità in merito alla quarantena a scuola: ecco in cosa consiste e perchè eviterà la DAD per tutta la classe.
Secondo le attuali direttive Covid nazionali, se un alunno è positivo tutta la classe è destinata alla quarantena a casa e alla conseguente DAD. Ma non è detto perchè la Regione Lazio sta pensando a una valida alternativa che eviterà l’odiata didattica a distanza per tutta la classe.
Questo nuovo piano, messo a punto dalla giunta Zingaretti, è proprio pensato per arginare il ritorno della didattica a distanza: solo in Toscana, ad esempio, sono già 3800 gli studenti costretti a casa.
Ma in cosa consiste questo piano e perchè è stato tanto criticato dagli insegnanti? Facciamo un pò di luce sulla questione.
Una scuola cominciata in presenza quest’anno e che intente continuare in questo modo: si cerca di arginare il ritorno della DAD in ogni modo. L’annuncio “Mai più Didattica a Distanza” fatto dal Ministro Bianchi si scontra, infatti, con una realtà fatta di classi in quarantena e a casa davanti al computer.
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In merito arriva il piano proposto dalla Regione Lazio che, prova, come hanno fatto altre Regioni, ad evitare il collasso del sistema scolastico in presenza. Di fronte ad un alunno positivo al Covid, secondo il piano messo a punto, ad andare in quarantena non sarà tutta l’aula ma solo i compagni di banco.
Un modello che si ispira a quello della Germania e delle compagnie aeree ma che ha destato non poche polemiche.
Questo piano d’azione, però, è stato molto contestato soprattutto dalla categoria insegnanti. In molti, infatti, hanno sottolineato che un modus operandi messo a punto per i viaggi in aereo non è adattabile alle scuole: in classe i bambini si alzano, a differenza di quanto accade in aereo.
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Accanto a questa idea che davvero non è piaciuta a professori e presidi, spuntano altre proposte altrettanto valide. Si parla, infatti, di una riduzione dei giorni di quarantena da 7 a 5 per gli studenti vaccinati reputati contatto stretto di un positivo.
In altre Regioni, invece, si comincia con i test salivari a campione come in Emilia Romagna: uno strumento che metterà alla prova il tracciamento dei positivi.
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