Green pass, ecco per chi è obbligatorio e fino a quando. Tutte le informazioni utili.
Come sappiamo, dal 15 ottobre entrerà in vigore il Green pass obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Inoltre, sarà richiesto ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti e ai collaboratori familiari, come colf e badanti.
Scopriamo fino a quando il certificato verde sarà obbligatorio sui luoghi di lavoro e come saranno effettuati i controlli.
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Green pass, ecco per chi è obbligatorio e fino a quando
Si avvicina la data del 15 ottobre, a partire dalla quale in tutti i luoghi di lavoro sarà obbligatorio avere il Green pass. Il documento certifica l’avvenuta vaccinazione del titolare, oppure la sua guarigione entro i sei mesi o la negatività al virus tramite tampone (molecolare o antigenico).
La validità del Green pass dei vaccinati (anche di quelli guariti dal Covid e che hanno ricevuto una dose di vaccino) è stata prorogata a 12 mesi. Per i semplici guariti valgono sempre i sei mesi. Invece, riguardo ai tamponi, quello antigenico continua ad avere una validità di 48 ore ai fini del Green pass, mentre per quello molecolare la validità è stata prorogata a 72 ore.
Solo coloro dotati di Green pass sulla base di questi requisiti possono presentarsi al lavoro, che sia un ufficio pubblico o privato, una fabbrica, un’officina, un negozio, bar, ristorante e via dicendo. Chi è sprovvisto del Green pass sarà ritenuto assente ingiustificato dal lavoro e non avrà diritto alla retribuzione dal primo giorno di assenza. Il lavoratore, tuttavia, non potrà essere sospeso e non potrà essere licenziato per motivi disciplinari. Si conserva, dunque, il diritto al posto di lavoro.
L’assenza ingiustificata del lavoratore senza Green pass durerà finché il lavoratore non si presenterà al lavoro con il Green pass e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. Questa, infatti, è la data di scadenza dello stato di emergenza e anche quella di durata dell’obbligo di Green pass, come stabilisce il decreto legge 21 settembre 2021 n.127.
Regole a parte, come abbiamo visto, si applicano alla scuola, con la sospensione dopo cinque giorni del personale sprovvisto di Green pass. Così come alle imprese con meno di 15 dipendenti, dove dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata per mancanza di Green pass, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sua sostituzione. La sospensione non può essere superiore a un periodo di dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il termine del 31 dicembre 2021.
I controlli sul Green pass spettano al datore di lavoro.
Durata dell’obbligo
Stando al decreto legge, l’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro sarà in vigore dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021. Dunque due mesi e mezzo.
Chi non vorrà vaccinarsi dovrà sottoporsi a tampone ogni 2 o 3 giorni. Grazie a un protocollo d’intesa del Governo con le farmacie e le strutture sanitarie convenzionate i prezzi dei tamponi saranno calmierati fino al 31 dicembre: 8 euro per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni e 15 euro per gli over 18.
È lecito, tuttavia, domandarsi se l’obbligo scadrà realmente il 31 dicembre o se sarà prorogato. Molto dipenderà dall’andamento dell’epidemia in Italia. Durante la stagione invernale i contagi tendono a salire, ma l’elevata vaccinazione della popolazione potrebbe contenere la diffusione del virus. La durata dell’obbligo comunque potrebbe essere prorogata anche a prescindere dallo stato di emergenza.
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