Quando si ha un infortunio sul lavoro, esistono delle regole ben precise relative alla reperibilità e alle visite a casa. Tali regole, però, non sono ancora chiare a tutti. Per questo, in questo articolo, vi spiegheremo cosa dice la normativa in merito ad una questione che interessa molti lavoratori.
Quando si è costretti a rimanere a casa in seguito ad infortunio sul lavoro, non tutti sanno se è possibile uscire o meno. Molte persone, di fatti, non sanno come comportarsi e come agire nel rispetto della normativa prevista in merito.
Di seguito vi forniamo tutte le informazioni necessarie in merito a questa importante questione che riguarda molti lavoratori.
Infortunio sul lavoro: come comportarsi secondo la legge
Tra i dubbi più diffusi ci sono quelli relativi alle visite fiscali, agli orari e alla reperibilità.
Riguardo proprio a quest’ultima, ad oggi, non è più obbligatoria in alcuni casi tra cui:
- patologie che necessitano di cure salvavita;
- invalidità superiore o pari al 67 per cento.
A tal proposito, l’Inps ha voluto chiarire che tale decisione è dovuta al fatto che l’Ente non può interferire in alcun modo con il processo di valutazione da parte del medico. Di conseguenza, in caso di infortunio, la reperibilità è di competenza dell’Inail.
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Quest’ultimo, tra l’altro, può sottoporre a visita di contro il lavoratore. Quest’ultimo non può decidere di rifiutarsi di sottoporsi alle cure stabilite in tal caso, senza un giustificato motivo.
Non solo, una sentenza risalente al 2002 ha stabilito che l’obbligo di reperibilità nelle fasce orarie 9-13/15-18 può essere previsto anche nei casi di malattia professionale o infortunio.
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Quando questo obbligo non è rispettato dal lavoratore, la legge prevede la possibilità da parte del datore di lavoro di applicare una sanzione disciplinare. E’ vero anche che, la legge dispone anche che, in tal caso, il lavoratore non perde l’indennità prevista dall’Inail.