Ecco qualche consiglio su come affrontare l’inserimento al nido che non sempre è una passeggiata ne per i bimbi e nemmeno per i genitori.
L’inserimento al nido o in generale a scuola non è sempre semplice. Si tratta di un processo che deve attraversare delle fasi bene precise e coinvolge non solo il bambino, ma anche i genitori ed in generale l’intera famiglia e l’insegnante.
Ecco qualche consiglio utile per affrontarlo senza stress e senza troppe preoccupazioni.
Inserimento nido: come superare il primo distacco
Per un buon inserimento al nido bisogna iniziare la preparazione già quando si è a casa e meglio anche qualche giorno prima. Una passeggiata vicino la nuova scuola servirà per mostrargli il luogo dove passerà alcune ore della giornata. Iniziamo ad elogiare la scuola parlandogli delle maestre, dei nomi amici che incontrerà, dei tanti giochi che avrà in classe e quelli in giardino.
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Informiamoci già sul nome delle educatrici da ripetere al piccolo ed anche sugli orari in modo da metterci in linea. Se ad esempio il pranzo è previsto per le 12.00 facciamo lo stesso anche a casa. Lo stesso vale per la merenda e per il riposino. In questo modo il bambino avrà sia a casa e sia a scuola la stessa routine.
Possiamo anche pensare di creare uno o più piccoli riti per i giorni di scuola. Ad esempio la tazza per la colazione, contare i gradini quando si scende da casa, mettere in machina la stessa canzone e così via.
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Inoltre possiamo anche fargli portare un giocattolino da casa per tenergli compagnia, ma a patto che lo consegni al genitore prima di entrare in classe.
Cerchiamo anche di aumentare il suo livello di socializzazione soprattutto se è figlio unico. Passare da vivere con solo i genitori ad una comunità molto più numerosa può essere un trauma. Quindi qualche tempo prima portiamolo al parco giochi in modo da permettergli di confrontarsi e socializzare con altri bambini.
Ricordiamoci che non tutti i bambini sono uguali: ci sono quelli che si adattano subito, ma ci sono anche quelli che hanno bisogno di qualche giorno o anche settimane per integrarsi a scuola. Cerchiamo di non demordere anche se quando lo lasciamo a scuola piange a dirotto, ma teniamo duro senza tornare indietro per abbracciarlo e consolarlo. Fidiamoci delle maestre che troveranno il modo migliore per calmarlo.
Invece, all’uscita da scuola, per infondergli sicurezza, facendogli capire che non è stato abbandonato, possiamo passare del tempo a giocare con il bambino portandolo al parco o se non è possibile anche a casa dedichiamogli in modo esclusivo un poco del nostro tempo.