Le fregature in taxi capitano a moltissimi turisti, ma vi siete mai chiesti come funziona davvero un tassametro? Ecco la spiegazione!
A tutti quanti, prima o poi, è capitato o capiterà di prendere un taxi. Molto spesso, questo servizio è capace di far spendere a qualche turista ignaro cifre da capogiro!
Per evitare le truffe, però, basta soltanto informarsi. Sapete cosa è un tassametro? Vi siete mai chiesti come funziona questo strano oggetto? Oggi risponderemo a tutte le vostre curiosità al riguardo!
Come funziona un tassametro: scopriamolo per evitare fregature
La storia del tassametro è abbastanza antica, si deve la sua invenzione probabilmente all’illusionista francese Jean Eugène Robert-Houdin verso la fine dell’ Ottocento. Da allora si diffuse rapidamente e venne utilizzato dai tassisti di tutte le più grandi città europee.
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Grazie alla sua funzione, infatti, i lavoratori di questa categoria e le società di trasporto a fine giornata riuscivano a controllare e a conteggiare quanto avessero guadagnato.
Al giorno d’oggi il taxi è un servizio a cui si ricorre spesso e volentieri. La sua disciplina e i costi cambiano da Paese a Paese e, addirittura, spesso anche da città a città.
La disciplina di questo strumento
In Italia la disciplina che regola questo strumento è abbastanza complessa. La Legge Quadro del 1992 fornisce delle indicazioni molto generali: il compito di stabilire in concreto le tariffe è affidata a Comuni e Regioni.
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Il prezzo, dunque, è calcolato tenendo conto del tempo impiegato e dei km percorsi, ma possono incidere anche altri fattori. Ad esempio, la corsa notturna costerà più di quella giornaliera e via dicendo.
Ricordate sempre, infine, che all’interno del mezzo deve essere obbligatoriamente esposta la tabella dei prezzi.