La demenza senile è una malattia neurodegenerativa: ecco come fare a riconoscerla in tempo.
La demenza senile è una malattia a neurodegenerativa dell’encefalo che colpisce le persone più anziane. Essa comporta una riduzione lenta, graduale e irreversibile di tutte le facoltà cognitive.
Si stima che almeno il 4% dei soggetti over 65 sia affetto da questa patologia, mentre nei più giovani i casi sono davvero rarissimi. Il fattore di rischio maggiore, infatti, è proprio l’età.
Demenza senile: riconoscerla per intervenire
Non tutti i soggetti anziani, prima o poi, svilupperanno una forma di demenza: ci sono anche persone di età avanzata con una mente davvero lucidissima.
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Ovviamente, c’è da dire che dopo i 65 anni il cervello va incontro a un naturale processo di invecchiamento: il suo volume si riduce e vengono persi alcuni neuroni. Si perde lentamente, inoltre, anche la capacità di trasmettere i segnali nervosi.
Ma non necessariamente si svilupperà la demenza senile!
I sintomi di questa patologia
Ci sono dei chiarissimi sintomi che presagiscono l’incombenza di questa malattia: sono utili, infatti, a riconoscerla in tempo prima della graduale morte delle cellule nervose celebrali.
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I suoi sintomi si presentano attraverso un percorso a tre stadi: quello iniziale, quello intermedio e, infine, quello avanzato. Tra i sintomi più caratteristici troviamo:
- Piccole amnesie o dimenticanze
- Sbalzi d’umore
- Problemi di logica e calcolo
- Difficoltà nel linguaggio
- Insonnia
- Perdita della voglia di essere attivo
- Depressione
Anche se la demenza senile è un processo irreversibile di cui non esiste cura, riconoscerla è diagnosticarla in tempo è utile. Il tempestivo intervento di uno specialista, infatti, può stoppare il processo degenerativo o, quantomeno, rallentarlo.